15/07/2014

Vicenza è la provincia che ha resistito meglio alla crisi

È il risultato di uno studio del Sole 24 ore sui contraccolpi nei sette anni di crisi. Zigliotto: "Risultato che conferma la nostra capacità di reazione ai cambiamenti macroeconomici".

La Treccani definisce resilienza, nell’ambito della tecnologia dei materiali e dei tessuti, come la capacità di resistere a rotture per sollecitazioni dinamiche e l’attitudine a riprendere l’aspetto originale dopo una deformazione. Il termine è stato in questi anni ripreso per descrivere la capacità di un territorio o di un sistema economico di resistere alle spinte della crisi con flessibilità, innovando e adattandosi ai nuovi modelli.

Questa qualità è made in Vicenza, almeno stando allo studio del Sole 24 ore che ha stilato una classifica delle 103 province italiane in base all’impatto subito negli ultimi sette anni di crisi economica e spending review. Vicenza si classifica ultima, ovvero la provincia che ha pagato meno delle altre lo scotto della crisi. La provincia berica fa meglio di Bolzano e Mantova, sul podio, e delle altre province venete che si trovano a 8, Verona, 12, Treviso, 30, Venezia, 35, Padova, 38, Belluno, 62, Rovigo, posizioni di distanza.

“Questo risultato è sicuramente incoraggiante e conferma la nostra capacità di reazione agli scenari macroeconomici, anche se non significa certo la conclusione di tutte le difficoltà – dice il presidente di Confindustria Vicenza Giuseppe Zigliotto –. Non è un caso comunque che il Nord Est sia molto rappresentato nelle parti nobili della classifica, questo per la forza delle sue imprese manifatturiere e per la sua propensione a guardare ai mercati internazionali”.

La classifica si basa su diversi indicatori: reddito pro capite, depositi in banca, prestiti personali, tasso di disoccupazione, prezzo al metro quadro degli immobili, immatricolazioni automobilistiche, spesa in beni durevoli e farmaci, quantità di rifiuti pro capite e numero di giovani laureati. Vicenza svetta in particolare in quest’ultima classifica che la vede seconda passando dai 54,59 giovani laureati ogni 1000 nel 2007 a 71,63 nel 2012.

“Il dato sui laureati ci conforta nelle nostre scelte – osserva Zigliotto - visto l’impegno importante che Confindustria Vicenza si è presa non soltanto nei confronti della sede universitaria cittadina, ma anche nei confronti della formazione a tutto tondo, con particolare attenzione agli istituti tecnici superiori e all’ITS Meccatronico”.

Oltre al dato sull’istruzione, a determinare il miglior risultato assoluto del Vicentino nella classifica del Sole 24 Ore sono anche le caratteristiche tradizionali dell'economia berica, come l’alta incidenza del manifatturiero e la propensione all’export. Basti pensare che Vicenza è tra le princi­pali province italiane per tasso di industrializzazione con ben 14.366 imprese manifatturiere che contano per il 17,2% del totale delle imprese registrate (il dato nazionale si ferma a 10,3%).
Vicenza poi è terza tra le provincie italiane (dietro solo a Milano e Torino) per valore dell’export con una quota di esportazioni sul PIL del 61,80% e un saldo commerciale di 7.145 milioni di Euro.