21/07/2015

Arzignano reagisce alla crisi. Ora serve viabilità migliore e fibra ottica

Le aziende legate al mondo della concia, della lavorazione del marmo e della meccanica stanno abbastanza bene. Ma le cose potrebbero andare meglio. Se le strade fossero più ampie e scorrevoli, ad esempio.

Dici Arzignano e pensi concia. E’ inevitabile, è sempre stato così. In quest’angolo della provincia l’industria delle pelli ha dato vita a un distretto guardato da tutti i conciatori del mondo come la stella polare, il riferimento che detta il passo in fatto di creatività e tecnologia. Non è un caso se viene da qui Rino Mastrotto, l'imprenditore a capo dell'omonimo gruppo conciario, negli ultimi quattro anni alla guida di UNIC, l’Unione Nazionale Industria Conciaria, e presidente anche dell’International Council of Tanners.
La concia di Arzignano oggi vive un momento positivo. Ma le prospettive vanno costruite giorno per giorno, e non da una parte sola: “Gli industriali sanno dove vogliono arrivare, la politica deve attrezzarsi e dare risposte – va al sodo Rino Mastrotto -. Nel nostro settore Arzignano ha un ruolo di leader europeo e mondiale, è necessario che industriali e istituzioni si trovino di fronte a un tavolo per pianificare il nostro futuro e fare in modo che questo primato si consolidi. Gli enti locali devono assumersi le loro responsabilità, dialogare fra loro per raggiungere un migliore coordinamento e ridurre la burocrazia, il grande nemico con cui gli imprenditori devono lottare ogni giorno”.
“A noi industriali interessa risolvere i problemi nel modo più efficace e sicuro, a iniziare da quello dello smaltimento dei fanghi, per questo continuiamo a investire per migliorare le nostre tecnologie – riprende Rino Mastrotto -. Noi mettiamo a disposizione le nostre capacità e chiediamo a chi amministra il territorio di condividere con noi una visione a lungo termine per garantire un futuro a un distretto che ha dato molto a questo territorio”.

I numeri dicono che il presente è roseo. Gli ultimi indicatori sono incoraggianti, anche se non è stato un percorso indolore. La crisi ha portato un’evoluzione della specie, un mutamento necessario a garantire la sopravvivenza.
“Un tempo Arzignano era conosciuta per un prodotto economico e commercializzato su larga scala, mentre oggi le aziende si sono orientate verso prodotti più tecnici e d’alta gamma – osserva Mauro Bergozza, Ceo di Bergi Spa -. Questo passaggio ha coinciso in molti casi con l’avvento delle seconde generazioni alla guida delle imprese. Le pelli di Arzignano vengono utilizzate molto più di un tempo per la calzatura e la pelletteria, settori che richiedono materiali e lavorazioni di pregio e che peraltro continuano a incrementare i loro volumi. E’ stata una trasformazione necessaria, chi non è andato in questa direzione si è trovato inevitabilmente in difficoltà”.

Tutto sommato l’economia della zona ha reagito bene alla crisi. Le aziende legate al mondo della concia, ma anche quelle della lavorazione del marmo e della meccanica, in generale stanno abbastanza bene. Questo è un tessuto produttivo molto frastagliato, che ha sempre esportato molto: un asso nella manica nel momento in cui il mercato interno si è arenato.
Ma le cose potrebbero andare ancora meglio. Se le strade fossero più ampie e scorrevoli, ad esempio.
“Purtroppo la conformazione della valle non ci aiuta affatto – spiega Bergozza –. Basta guardarsi attorno per accorgersi che nei decenni passati c’è stata una cattiva gestione del territorio, si è costruito dove non si doveva, e oggi i limiti delle vie di comunicazione sono oggettivi. La viabilità rappresenta il problema principale della valle del Chiampo. Lungo l’asse Arzignano-Chiampo esiste una sola strada, con qualche complicata alternativa solo per le auto. L’industria della nostra zona prevede molta lavorazione in conto terzi, questo significa che i materiali, e in particolare le pelli, sono continuamente in movimento. E’ facilmente comprensibile quanta dispersione comportino i trasporti per le aziende in una situazione viaria come quella esistente. Lo stesso accade fra Arzignano e Montebello, i tempi di percorrenza sono estremamente dilatati”.

Il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin, parla con soddisfazione dell’avvento delle rotatorie al posto dei semafori: “Il miglioramento delle strade è la richiesta più pressante che viene rivolta da anni all’Amministrazione comunale, non solo dai cittadini e dagli imprenditori, ma da parte di tutta la valle – precisa -. Entro il 26 agosto verrà completata la rotatoria su via Kennedy e Ponte San Bortolo, con l’eliminazione di cinque semafori. Entro fine anno ci sarà una rotatoria nuova anche fra Arzignano e Chiampo e nel 2016 è in programma un intervento dello stesso tipo a San Zeno. In tema di viabilità, un’altra importante novità che riguarda in modo specifico le imprese è prevista nella zona industriale. La circolazione interna è resa problematica dalla mancanza di parcheggi. I bilici sono aumentati notevolmente negli ultimi tempi, ci sono stati anche degli incidenti, pertanto stiamo cercando una soluzione per rendere più scorrevole il traffico in entrata e in uscita. La seconda, la quarta e la sesta strada saranno a senso unico. Questo consentirà di ritagliare spazi per la sosta di auto e camion. Dopo sei mesi di sperimentazione trarremo le conclusioni. Nel 2016 metteremo mano anche alla prima, alla terza e alla quinta strada”.

Dal municipio giungono rassicurazioni anche in merito alla fibra ottica. In questi giorni l’Enel ha appaltato i lavori di estensione dei cablaggi, che entro la fine dell’estate, garantisce il sindaco, consentiranno di avere una connettività veloce nei quartieri e in tutta la zona industriale. Cittadini e imprenditori attendono fiduciosi.

Fonte immagine: wikipedia.

Eros Maccioni