25/05/2016

Vincenzo Boccia è il nuovo presidente di Confindustria. "Industria e cultura i motori della crescita"

"La globalizzazione e le nuove tecnologie digitali ci spingono a innovare prodotti e processi produttivi, ci impongono di ripensare l’impresa”. Approvato anche il bilancio, scaricabile dal sito dell’Associazione.


Con l’87% dei consensi, l'Assemblea privata di mercoledì 25 maggio 2016, ha confermato l'indicazione espressa dal Consiglio Generale di viale dell'Astronomia ed eletto ufficialmente Vincenzo Boccia alla Presidenza di Confindustria per il quadriennio 2016-2020.

Puntiamo sul brand Italia. Cultura e industria sono i motori della crescita”, ha detto il neo presidente che ha anche sottolineato come Confindustria debba saper dire no a rapporti di scambio e continuare ad essere equidistante dai partiti ma non dalla politica.

Giovedì 26 maggio, Boccia ha esordito nella sua nuova veste in occasione dell'Assemblea pubblica svoltasi all'Auditorium Parco della Musica di Roma alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e davanti a oltre duemila imprenditori e rappresentanti delle più alte istituzioni. 

“La nostra economia è senza dubbio ripartita. Ma non è in ripresa – ha detto il neo presidente in Assemblea - È una risalita modesta, deludente, che non ci riporterà in tempi brevi ai livelli pre-recessione. Le conseguenze della doppia caduta della domanda e delle attività produttive sono ancora molto profonde. Per risalire la china dobbiamo attrezzarci al nuovo paradigma economico. Noi imprenditori dobbiamo costruire un capitalismo moderno fatto di mercato, di apertura ai capitali e di investimenti nell’industria del futuro”.

Boccia ha poi voluto calcare sul tema della crescita, in tutti i sensi: “Crescere è anche un processo qualitativo, mai solo quantitativo. La globalizzazione e le nuove tecnologie digitali ci spingono a innovare prodotti e processi produttivi, organizzazione del lavoro e modo di stare sul mercato. Ci impongono di ripensare l’impresa”.

Tra i temi più delicati che il presidente uscente Giorgio Squinzi ha lasciato nelle mani del suo successore c’è poi quello dei rinnovi contrattuali e delle relazioni industriali: “Gli aumenti retributivi devono corrispondere ad aumenti di produttività. Il Contratto Nazionale resta per definire le tutele fondamentali del lavoro e offrire una soluzione a chi non desidera affrontare il negoziato in azienda. Infatti, con i profitti al minimo storico, lo scambio “salario/produttività” è l’unico praticabile. Perciò serve una politica di detassazione e decontribuzione strutturali. Senza tetti di salario e di premio, con lo scopo di incentivare i lavoratori e le imprese più virtuosi. Le relazioni industriali devono contribuire in maniera decisiva alla crescita della ricchezza e del benessere delle imprese e delle persone. Devono diventare rapporti tra soggetti consapevoli che condividono gli obiettivi di sviluppo aziendale. Non vogliamo giocare al ribasso: vogliamo una più alta produttività per pagare più alti salari”.

Approvato in Assemblea anche il bilancio 2015, pubblicato sul sito associativo, che presenta una riduzione complessiva dei costi di gestione nel quadriennio 2012-2015 di 2,2 mln di euro.

In allegato la relazione completa del presidente Vincenzo Boccia.

Relazione del Presidente.pdf