11/12/2018

Metalmeccanica, Laura Dalla Vecchia: "I dati del terzo trimestre mostrano un netto peggioramento"

Anche l'analisi di Federmeccanica conferma il momento di rallentamento e incertezza. Allarme per la formazione specialistica.

Sulla base delle rilevazioni congiunturali condotte da Confindustria Vicenza, nel terzo trimestre 2018 le aziende vicentine del settore metalmeccanico registrano un leggero incremento della produzione pari all'1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, facendo segnare performance migliori rispetto alla media complessiva di tutti i settori della provincia che hanno chiuso il trimestre con un +0,86%, ma nettamente inferiori al +4% che il settore metalmeccanico fece segnare durante il terzo trimestre del 2017. Il 22% delle aziende dichiara, però, di non raggiungere ancora un livello produttivo soddisfacente.



Siamo molto preoccupati dall’incertezza che caratterizza il mercato internazionale attuale e questi dati purtroppo mostrano con estrema chiarezza come sia nettamente peggiorata la situazione rispetto allo scorso anno – spiega Laura Dalla Vecchia, Presidente della Sezione Meccanica, Metallurgica ed Elettronica di Confindustria Vicenza -. Un’incertezza che il Governo sembra non essere in grado di gestire sia nel contesto internazionale, visto l’isolamento che l’Italia sta scontando in Europa in merito alla legge di Bilancio, ma anche se parliamo di politica industriale nazionale a partire dal pessimo decreto dignità per finire con lo smantellamento de facto dell’Alternanza Scuola Lavoro. In una situazione diffusa in cui le aziende non trovano i tecnici per poter far fronte alla domanda dei propri clienti, abbiamo potuto sperimentare come l’Alternanza possa in parte sopperire ad un’offerta formativa scolastica che purtroppo si è dimostrata non sufficiente rispetto a quanto richiedono il nostro territorio e le nostre aziende".

"In questo contesto, anziché perfezionare e potenziare questo strumento, dopo aver abolito la prevista discussione dell’esperienza di Alternanza all’esame di Stato, con la Legge di bilancio il Governo ha manifestato la volontà di ridurne le ore: 90 ai licei contro le 200 previste oggi, 150 ai tecnici e 180 ai professionali contro le 400 attuali. Allo stesso modo, si riducono di 56,5 milioni anche i fondi previsti. Questo è un danno vero per la competitività presente e futura delle aziende metalmeccaniche italiane e vicentine. Per questo ho personalmente invitato tutti gli imprenditori e le loro famiglie a sottoscrivere la petizione Più Alternanza Più Formazione che Federmeccanica, su iniziativa del suo Vicepresidente nonché nostro collega vicentino Federico Visentin, ha lanciato sulla piattaforma Change.org” ha concluso Dalla Vecchia.

Le vendite sul mercato interno e quelle verso i paesi europei sono aumentate rispettivamente dell’1,59% (era +3.7% nello stesso periodo del 2017) e dello 0,50% (era +7,5%). Le vendite verso i paesi extra-europei, parallelamente all’andamento complessivo delle imprese beriche che hanno fatto segnare un’inversione di tendenza, sono diminuite leggermente segnando un -0,63%. Il segno negativo nelle vendite extra-UE non veniva registrato da dicembre 2015 e nel terzo trimestre dello scorso anno facevano segnare addirittura un +11%.

Buono l'andamento occupazionale, che è cresciuto del 2,65% rispetto al terzo trimestre 2017. La consistenza del portafoglio ordini rimane stabile per il 42% delle aziende. Gli incassi risultano in ritardo nel 26% delle aziende, provocando tensioni di liquidità nell’11% dei casi.

A livello nazionale i dati della 148esima indagine congiunturale di Federmeccanica parlano di una fase di sostanziale stagnazione dopo i buoni risultati conseguiti dal settore metalmeccanico nel corso del triennio 2015-2017.

Nel terzo trimestre dell’anno la variazione congiunturale è risultata pari al +0,1% dopo il -0,6% del primo e il +0,8% del secondo. In termini tendenziali il tasso di crescita si è ridotto all’1,0% nel trimestre estivo rispetto a dinamiche medie di poco superiori ai 4,5 punti percentuali realizzati nel corso della prima metà dell’anno.

Il peggioramento della congiuntura si evince sia dai dati di fonte ufficiale Istat, che segnalano una contrazione della durata degli ordinativi, sia dai risultati dell’indagine di Federmeccanica che evidenzia, sempre nel terzo trimestre, una eccedenza di scorte di materie prime e di prodotti finiti, rispetto alle normali esigenze produttive aziendali, e un peggioramento del giudizio sulle consistenze degli ordini in essere rispetto a quanto indicato nella precedente rilevazione.

"L’Industria Metalmeccanica italiana - ha dichiarato Fabio Astori, Vice Presidente di Federmeccanica – sta vivendo un momento di rallentamento e di incertezza. Sulle dinamiche produttive stanno pesando la contrazione del tasso di crescita dei consumi delle famiglie e della domanda per beni di investimento oltre al rallentamento della domanda mondiale che incide negativamente sulle esportazioni del settore metalmeccanico che indirizza all’estero oltre la metà delle proprie produzioni. Attualmente i volumi prodotti risultano inferiori del 22% rispetto a quelli che si realizzavano prima della recessione del 2008-2009".

Nel terzo trimestre il tasso tendenziale di crescita dell’export è stato pari, in valore, al +2,9% rispetto al +6,5% evidenziato nell’ultimo trimestre del 2017. Complessivamente nei primi nove mesi del 2018 i flussi di produzione indirizzati ai mercati esteri sono cresciuti del 3,2% rispetto al + 3,8% delle importazioni, mentre il saldo dell’interscambio ha evidenziato un attivo pari a circa 39 miliardi di euro collocandosi sugli stessi livelli del precedente anno.

A livello previsionale, nella parte finale dell’anno non sono attese sostanziali modifiche del clima congiunturale, pur in presenza di un parziale recupero dei volumi produttivi rispetto ai bassi livelli del terzo trimestre.

Il quadro complessivo evidenzia ancora una volta l’esigenza di misure concrete di politica industriale per ridare slancio alla nostra economia. - continua Fabio Astori - “Occorre puntare sulle Imprese per generare sviluppo. Non ci sono altre strade. C’è tanto ancora da fare sotto questo profilo su vari ambiti, ma oggi vogliamo sottolineare un aspetto su tutti, che deve stare alla base di qualsiasi percorso di crescita: la creazione delle competenze e conoscenze che servono alle aziende oggi e domani. Queste sono le fondamenta senza le quali il sistema non può reggere”.

L’indagine ha rilevato che, fermo restando le difficoltà in circa il 50% delle aziende a reperire sul mercato manodopera specializzata, i neodiplomati e neolaureati assunti sono ritenuti dal 22% delle imprese non in possesso di una adeguata preparazione sia tecnica che trasversale.

"Quello dell’Istruzione e della Formazione – ha commentato Stefano Franchi, Direttore Generale di Federmeccanica – è un tema cruciale. I dati ci dicono che siamo in grave ritardo. È evidente lo scollamento tra scuola e impresa, che rende poi necessari interventi formativi riparatori, non solo sulle nuove tecnologie ma anche per le competenze di base. Per questo Federmeccanica ha lanciato nei giorni scorsi la Petizione “Più Alternanza. Più Formazione” a sostegno dell’alternanza scuola lavoro e della formazione di qualità. Con questa iniziativa chiediamo al Governo due cose principalmente: mantenere, in particolare negli istituti tecnici e professionali, 400 ore di alternanza scuola-lavoro e continuare a garantire strumenti e dotazioni finanziarie necessarie; riconoscere il credito di imposta per le spese fatte dalle aziende per l’alternanza e la formazione del personale funzionale a Industry 4.0. Perché la crescita del Paese parte dalla crescita delle persone". Con riferimento al Decreto Dignità, il 30% delle imprese non rinnoverà, alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere.