18/12/2018

Sentiment dell’economia degli imprenditori di Vicenza: dopo oltre un anno torna in zona negativa

Le previsioni a sei mesi sono ancora più drastiche – le peggiori dal 2015 – e riflettono l’analogo indice dei principali paesi partner: Germania e Francia.

Il Leading Indicator Vicenza, che riassume in un indice la fiducia degli imprenditori vicentini in riferimento allo stato di salute dell’economia, non rappresenta solo una sensazione di dove stia andando il Paese, ma è anche frutto del raffronto con indicatori europei e internazionali riguardanti i mercati più interconnessi con il tessuto produttivo italiano e veneto (Germania, Francia, Stati Uniti). In virtù di questo, può a ragione essere considerato un anticipatore attendibile delle dinamiche economiche e produttive tanto è vero che è stato in grado di prevedere con un certo anticipo le frenate di produzione e PIL che si sono registrate negli ultimi mesi.



E se a luglio il ‘sentiment’ delle imprese associate a Confindustria Vicenza confermava l’inversione di tendenza già evidenziata dalla rilevazione di aprile, ora la più recente rilevazione registra la prosecuzione di una tendenza al peggioramento con la novità per cui, per la prima volta dopo oltre un anno, l’indice riferito allo stato di salute attuale dell’economia italiana è tornato in zona negativa.

Messo a punto per il Centro Studi di Confindustria Vicenza dall'équipe di Andrea Beretta Zanoni, professore ordinario di strategia aziendale all'Università di Verona, l’indice sullo stato dell’economia ad oggi peggiora, infatti, rispetto alla rilevazione di luglio 2018 passando da 4,2 a -3,5, entrando dunque in zona negativa, come non accadeva da luglio 2017.

Il sentiment sullo stato di salute dell’economia a sei mesi mostra un ulteriore e significativo calo di fiducia rispetto alla scorsa rilevazione passando da -9,2 a – 20,6.

La rilevazione di ottobre – spiega Beretta Zanoni – da una parte conferma le tendenze già in essere a partire dal primo trimestre 2018: tendenze da ricondurre ad un rallentamento della fase espansiva dell’economia. Dall’altra tuttavia il sentiment sembra peggiorare con una velocità per certi aspetti anche inattesa. In particolare, le aspettative a sei mesi per lo stato dell’economia peggiorano in modo molto significativo, arrivando ad un livello dell’indice (-20,6) mai così basso da quando viene misurato il LIV (ottobre 2015). Si segnala che in precedenza il dato peggiore per le previsioni a sei mesi era stato registrato a luglio e ottobre 2018, con un valore pari a -9,8, quindi sensibilmente migliore dell’attuale. È certamente vero che il confronto con gli indicatori OECD di riferimento dimostri che il peggioramento nel sentiment sia una realtà diffusa sia a livello nazionale che internazionale (soprattutto in Europa, dove anche la Francia entra in area negativa, con un passaggio da +4,1 a -2,0). Al contempo però colpisce nel caso vicentino l’entità del peggioramento”.

Per quanto riguarda le variabili specifiche (portafoglio ordini Italia, portafoglio ordini Estero, Investimenti, Occupazione) rimangono tutte sopra la soglia di equilibrio, tranne quella relativa alle previsioni a sei mesi del portafoglio ordini Italia, che scende a -4,5.
Anche per le altre variabili, comunque, gli indici rilevano un trend negativo con un’accelerazione al peggioramento soprattutto per gli investimenti.

Anche sulle quattro variabili specifiche – continua Beretta Zanoni – il trend negativo risulta evidente. Rilevante senza dubbio la velocità del deterioramento delle previsioni relative al portafoglio ordini Italia, che a partire da gennaio 2018 è sceso da +11,8 a -4,5, entrando in piena area negativa. Da monitorare con attenzione, a partire già dalla prossima rilevazione, le previsioni sugli investimenti, anch’esse in rapido deterioramento”.