15/04/2019

Allarme moda e tessile: manca il ricambio generazionale in azienda.

Il Presidente di Sezione Bocchese: "Necessario lavorare sulla formazione con la Regione e avvicinare i ragazzi al nostro settore".

“Vicenza e il Veneto non fanno eccezione, dobbiamo mantenere vivo il patrimonio rappresentato dalla manifattura tessile nel nostro territorio”. Michele Bocchese, Presidente della Sezione Moda e Tessile di Confindustria Vicenza, rilancia così, anche nel Vicentino, il messaggio che nei giorni scorsi ha espresso Marino Vago, presidente nazionale di Sistema Moda Italia (50.000 aziende tessili e d’abbigliamento in tutta Italia) che ha comunicato i numeri riguardanti il problema del ricambio generazionale in azienda: a fronte di 47.000 addetti del settore che si prevede andranno in pensione nei prossimi 5 anni, sono solo 10.000 i neodiplomati che usciranno dalle scuole professionali di settore.

“Nelle nostre 84 aziende associate che contano su quasi 8.000 collaboratori – spiega il presidente Bocchese -, nel 2018 abbiamo registrato un saldo zero tra uscite e assunzioni. Questo è frutto di un’evoluzione del nostro settore che, dopo la tremenda crisi, ha portato le aziende a trovare un nuovo equilibrio. Ora, però, la questione del mancato ricambio è diventata emergenziale e i numeri espressi da SMI sono inequivocabili per un settore portante del Made in Italy e dell’economia vicentina”.

Vicenza, infatti, rappresenta la quarta provincia per italiana per addetti ed export (gli ultimi dati disponibili indicano 2000 imprese, 14 mila addetti e oltre 2 miliardi di export).

In questo contesto, si inseriscono anche le novità previste dalla nuova normativa della ‘Quota 100’.

“Ora, a fronte di una già cronica scarsità di giovani disponibili a lavorare nelle aziende del nostro settore, che peraltro stanno offrendo delle opportunità di crescita professionale e umana straordinaria ai tecnici che vogliono entrare nel nostro mondo, dovremmo rispondere anche agli effetti collaterali che Quota 100 avrà, soprattutto a breve termine, sugli organici aziendali. La nostra risposta è come sempre quella di affrontare le questioni con il lavoro e la progettualità. Quindi ci diamo l’obiettivo, da una parte, di potenziare i percorsi formativi diretti al nostro settore in sinergia con i colleghi delle altre province venete e con l’Assessore regionale Elena Donazzan, con cui abbiamo già avuto modo di confrontarci su questo tema lo scorso inverno proprio nell’head quarter di una nostra azienda associata, Sellerie Equipe. Dall’altra dobbiamo, sia come singole aziende sia come associazione, avvicinare i giovani al nostro settore, alla nostra manifattura che è frutto di una tradizione unica al mondo che contempla, allo stesso tempo, industria, artigianalità e arte. Dobbiamo raccontarlo ai nostri ragazzi altrimenti, come dimostrano i numeri, rischiamo di perdere quello che, in ogni senso, è davvero un pezzo importante della nostra cultura”.