30/07/2013

Carlo Brunetti nel board di Consorzio Gas Industria

Il presidente di Energindustria è uno dei cinque consiglieri del consorzio per la gestione dello stoccaggio di gas naturale riservato all’industria.

Carlo Brunetti, imprenditore bassanese delegato per l'energia di Confindustria Vicenza e di Confindustria Veneto, è entrato a far parte del consiglio direttivo di Consorzio Gas Industria (CGI), ente che unisce i consorzi energia di undici associazioni territoriali di Confindustria distribuiti nel Nord e Centro Italia allo scopo di fare massa critica e acquisire più peso sul mercato libero del gas naturale.
Da pochi mesi presidente di Energindustria, il consorzio energia di Confindustria Vicenza, Brunetti è stato nominato nel nuovo board sovraregionale di cui fanno parte Tullio Bosi (presidente di Consorzio Utilities Ravenna), Andrea Baroni (procuratore di Consorzio Confindustria Energia Adriatica), Stefano Maccallini (direttore di Consorzio Fucino Energia) e Anacleto Piddiu (direttore di Consorzio Romagna Energia).

Il consorzio di secondo livello CGI è stato costituito nel 2011 per poter partecipare nell’assegnazione dei volumi per lo stoccaggio del gas naturale riservato alle imprese (3 miliardi di metri cubi) come previsto dal Decreto legislativo 130 del 2010.
Oltre a Energindustria, che fornisce energia elettrica più di mille aziende e ne approvvigiona con gas naturale circa 400, fanno parte del Consorzio Gas Industria: Assoutility Milano, Energi.va di Varese, Lecco Energia, Friuli Energia Udine, Consorzio Utilities Ravenna, Romagna Energia (Forlì-Cesena), Cbeg Bologna, RE Energy Reggio Emilia, Consorzio Confindustria Energia Adriatica e Fucino Energia L’Aquila.
“Il futuro energetico delle imprese sarà sempre più legato all’approvvigionamento di gas naturale – dichiara Carlo Brunetti -, cresceranno di conseguenza le economie di scala e i servizi che, grazie al Consorzio Gas Industria e alle sinergie tra le sue componenti, potranno essere forniti alle imprese consorziate. L’obiettivo è fare in modo che la questione energetica non sia più uno svantaggio per le aziende italiane, bensì un fattore su cui agire per migliorare la competitività interna e internazionale”.