21/09/2021

Shock per i mercati energetici europei. Energia e gas ai valori massimi storici

Sul mercato dell’energia le quotazioni per il mese successivo sono ben più che raddoppiate rispetto a inizio anno.

I mercati dell’energia elettrica e del gas proseguono la tendenza rialzista innescatasi a fine 2020. Il trend appare non conoscere sosta e permette ai prezzi di aggiornare in continuazione i massimi assoluti.

Sul mercato dell’energia le quotazioni per il mese successivo sono ben più che raddoppiate rispetto a inizio anno (+115%) mentre i valori della componente energia per l’anno 2022 sono cresciuti del 91% circa.

Relativamente al mercato del gas naturale la prima linea mensile quotata vede un aumento, dal 1° gennaio 2021, del 190%, quasi il triplo, mentre le quotazioni per il prossimo anno termico è registrano una crescita del 135%.

 “La fase in essere di crescita delle quotazioni - spiega Leonardo Zampiva, Direttore di Energindustria, il consorzio energia promosso da Confindustria Vicenza - trova supporto dai mercati dei combustibili e dal mercato delle emissioni dove le quotazioni della CO2ovvero del costo della compensazione dell’anidride carbonica equivalente prodotta, continuano ad aggiornare i record storici”.

Ad inizio anno la CO2 era posizionata a 32,70 €/t che, nei confronti delle quotazioni attuali che hanno raggiunto i 62,00 €/t, evidenzia una performance positiva del 90% circa. Il mercato delle emissioni è stato sostenuto dapprima dalle aspettative sulle decisioni della Commissione Europea in merito ai nuovi obiettivi sulla riduzione delle emissioni al 2030, rispetto al 1990, e successivamente dalla pubblicazione della documentazione che ha confermato gli ambiziosi obiettivi europei.

Tuttavia, attualmente, è la carenza di offerta sui mercati dei combustibili a trainare il rialzo.

Monitorando infatti il posizionamento dei prezzi si nota come, in una congiuntura in cui la domanda è di molto superiore all’offerta, il mercato sia caratterizzato da prezzi più elevati per le scadenze più ravvicinate rispetto ai contratti più lontani. Sul mercato dell’energia elettrica, ad esempio, le quotazioni per l’anno 2023 sono inferiori all’anno 2022 di circa 25 €/MWh, mentre sul mercato del gas la differenza risulta inferiore di circa 13 €/MWh.

In prima analisi - sottolinea Zampiva - l’attuale fase ascendente dei prezzi non è frutto della speculazione, ma piuttosto del bilancio fra domanda e offerta che vede l’attuale congiuntura come una situazione di estrema scarsità. Se, rispetto a quanto richiesto, la materia prima è insufficiente, questa viene acquistata da chi è disposto a pagare di più. E quindi il prezzo sale”.

Fra i driver del mercato elettrico si deve considerare una disponibilità nucleare francese in contrazione rispetto alla media degli ultimi cinque anni mentre il posizionamento delle riserve idriche evidenzia come quelle italiane si muovano in corrispondenza dei minimi storici.

In merito agli stoccaggi del gas naturale, in Europa si rileva un riempimento in contrazione del 27% rispetto al 2020. Mentre in Italia si osserva un calo del 13% su base annuale.

Le forniture russe di gas naturale verso l’Europa si sono contratte di circa il 18% rispetto al 2020 e di circa il 50% nei confronti del 2019. Tale riduzione è conseguenza della decisione del colosso energetico russo Gazprom di ridurre il flusso verso l’Europa, per favorire la costruzione del Nord Stream 2 (la nuova infrastruttura che permette al gas russo di arrivare verso l’Europa occidentale). È notizia recente il completamento del Nord Stream 2, ma ci sono diverse prospettive sull’entrata in esercizio dello stesso gasdotto. Tali outlook contrastanti hanno guidato l’andamento dei prezzi nell’ultimo periodo e incrementato la volatilità sui mercati.

A ciò si aggiunge la competizione con i mercati asiatici per accaparrarsi le forniture di gas naturale liquido, che viene trasportato, tra gli altri, via nave. Nei primi 8 mesi del 2021 l’afflusso di gas naturale liquido verso l’Europa è in discesa del 28% su base annuale. Ciò è conseguenza di una domanda asiatica, guidata da Cina e India, che risulta elevata e da prezzi che favoriscono le esportazioni verso quei mercati. La forte domanda cinese è evidente anche dal rialzo che i prezzi del carbone stanno esprimendo.

“In un contesto di mercato così complicato - afferma Carlo Brunetti, Presidente di Energindustria – la forza contrattuale del Consorzio consente alle imprese di operare con la massima flessibilità nelle strategie di approvvigionamento, con acquisti anche molto anticipati nel tempo, e di essere continuamente aggiornate sull’andamento dei mercati. Energindustria, infatti, forte della competenza interna sviluppata in più di vent’anni di attività, monitora quotidianamente le quotazioni e aggiorna le proprie imprese con analisi di mercato settimanali. Questo è un modo efficace a proattivo di difendersi dalle fluttuazioni da record del prezzo dell’energia che ha messo in allarme anche il Governo italiano ma, più in generale, tutta l’UE”.



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