COLLABORAZIONE VICENZA-VENETO - L’imprenditore vicentino Carlo Brunetti, recentemente nominato componente della squadra di Confindustria Veneto con delega alla Green Economy e all’Energia, è stato eletto nuovo presidente di Energindustria, il consorzio energia di Confindustria Vicenza, succedendo a Arrigo Piovan. Si rafforza quindi il doppio legame che unisce la Confindustria berica con quella regionale, guidata dal past president di Palazzo Bonin Longare Roberto Zuccato.
Nato nel 1999, Energindustria è il più grande consorzio d’acquisto di forniture energetiche d’Italia il cui potere contrattuale ha permesso alle aziende consorziate di risparmiare complessivamente 10 milioni di euro sulla bolletta energetica nel 2012: “Credo che l’esperienza maturata dal consorzio in questi 14 anni – dice il neo presidente Brunetti – dimostri che agire con una struttura organizzata e competente sul mercato libero dell’energia elettrica e del gas naturale, con una massa critica importante, porti a dei risultati significativi. Per questo la mission principale dei prossimi anni sarà quella di lavorare nel senso di una collaborazione sempre più stretta anche con altre strutture analoghe del sistema Confindustriale veneto per riuscire a fare aggregazione, quindi affrontare i mercati energetici in modo adeguato, per far fronte alle continue nuove sfide e dare sempre maggior vantaggi alle imprese”.
SUPPROTO PER EFFICIENZA E CONGENERAZIONE - Ma oltre a lavorare sul fronte costi dell’energia elettrica, che per le aziende italiane viene a costare anche il 30% in più rispetto alle concorrenti mitteleuropee, Brunetti ha intenzione di sviluppare in seno a Energindustria una nuova politica sul fronte dell’efficienza e del risparmio energetico: “In questi anni tutti gli imprenditori hanno operato cercando un’ottimizzazione dei costi – aggiunge Brunetti –, ma credo che sul fronte energia ci siano grandi opportunità di risparmio ancora inesplorate, soprattutto perché in questa area la questione è molto complicata ed articolata. Per questo, come Consorzio, da una parte vogliamo agire per sensibilizzare le imprese in materia di efficienza ed eventuale utilizzo della cogenerazione, dall’altra vogliamo fornire assistenza tecnica, legale ed amministrativa per quanto riguarda le forme di incentivazione, quali per esempio i certificati bianchi e tutte le varie opportunità di risparmio sia sui costi di approvvigionamento e sia sui consumi”.
PIÙ GAS, MENO BUROCRAZIA - Ad oggi sono ben oltre il migliaio le aziende a cui Energindustria fornisce l’energia elettrica mentre circa 400 quelle che si approvvigionano del gas. In prospettiva, però, il numero delle aziende che si avvalgono dei contratti del gas è destinato ad aumentare. “Lo scenario futuro, che è in continua e rapida evoluzione, vedrà il fronte gas sempre più in primo piano – spiega il presidente del consorzio –, soprattutto per quelle aziende che si focalizzeranno su cogenerazione e trigenerazione. Queste sono le indicazioni che provengono dal mercato e che riguarda soprattutto le aziende più energivore”.
Trend visto positivamente da Brunetti che però individua nella macchina burocratica un ostacolo su cui Confindustria dovrà continuare a spendersi: “È fondamentale dare alle imprese la possibilità di autoprodursi energia con fonti rinnovabili come per esempio l’idroelettrico o l’utilizzo di biomasse. Il problema principale oggi non è più la tecnologia, che permetterebbe di produrre energia anche mediante piccoli impianti, ma sono quei paletti burocratici che rendono impraticabili gli investimenti. Dobbiamo agire anche su questo fronte, sia a livello regionale che nazionale visto, poi, che entro il 2020 il Veneto deve raggiungere una quota di energia da fonti rinnovabili a cui siamo ancora lontani”.
Nato nel 1999, Energindustria è il più grande consorzio d’acquisto di forniture energetiche d’Italia il cui potere contrattuale ha permesso alle aziende consorziate di risparmiare complessivamente 10 milioni di euro sulla bolletta energetica nel 2012: “Credo che l’esperienza maturata dal consorzio in questi 14 anni – dice il neo presidente Brunetti – dimostri che agire con una struttura organizzata e competente sul mercato libero dell’energia elettrica e del gas naturale, con una massa critica importante, porti a dei risultati significativi. Per questo la mission principale dei prossimi anni sarà quella di lavorare nel senso di una collaborazione sempre più stretta anche con altre strutture analoghe del sistema Confindustriale veneto per riuscire a fare aggregazione, quindi affrontare i mercati energetici in modo adeguato, per far fronte alle continue nuove sfide e dare sempre maggior vantaggi alle imprese”.
SUPPROTO PER EFFICIENZA E CONGENERAZIONE - Ma oltre a lavorare sul fronte costi dell’energia elettrica, che per le aziende italiane viene a costare anche il 30% in più rispetto alle concorrenti mitteleuropee, Brunetti ha intenzione di sviluppare in seno a Energindustria una nuova politica sul fronte dell’efficienza e del risparmio energetico: “In questi anni tutti gli imprenditori hanno operato cercando un’ottimizzazione dei costi – aggiunge Brunetti –, ma credo che sul fronte energia ci siano grandi opportunità di risparmio ancora inesplorate, soprattutto perché in questa area la questione è molto complicata ed articolata. Per questo, come Consorzio, da una parte vogliamo agire per sensibilizzare le imprese in materia di efficienza ed eventuale utilizzo della cogenerazione, dall’altra vogliamo fornire assistenza tecnica, legale ed amministrativa per quanto riguarda le forme di incentivazione, quali per esempio i certificati bianchi e tutte le varie opportunità di risparmio sia sui costi di approvvigionamento e sia sui consumi”.
PIÙ GAS, MENO BUROCRAZIA - Ad oggi sono ben oltre il migliaio le aziende a cui Energindustria fornisce l’energia elettrica mentre circa 400 quelle che si approvvigionano del gas. In prospettiva, però, il numero delle aziende che si avvalgono dei contratti del gas è destinato ad aumentare. “Lo scenario futuro, che è in continua e rapida evoluzione, vedrà il fronte gas sempre più in primo piano – spiega il presidente del consorzio –, soprattutto per quelle aziende che si focalizzeranno su cogenerazione e trigenerazione. Queste sono le indicazioni che provengono dal mercato e che riguarda soprattutto le aziende più energivore”.
Trend visto positivamente da Brunetti che però individua nella macchina burocratica un ostacolo su cui Confindustria dovrà continuare a spendersi: “È fondamentale dare alle imprese la possibilità di autoprodursi energia con fonti rinnovabili come per esempio l’idroelettrico o l’utilizzo di biomasse. Il problema principale oggi non è più la tecnologia, che permetterebbe di produrre energia anche mediante piccoli impianti, ma sono quei paletti burocratici che rendono impraticabili gli investimenti. Dobbiamo agire anche su questo fronte, sia a livello regionale che nazionale visto, poi, che entro il 2020 il Veneto deve raggiungere una quota di energia da fonti rinnovabili a cui siamo ancora lontani”.