29/09/2020

Commissione Scuola Confindustria Vicenza: la scuola torni priorità nel dibattito del paese

La Coordinatrice Lara Bisin: "Andiamo oltre la questione “banchi”, serve risolvere i problemi atavici del sistema".

Di seguito la lettera aperta della Coordinatrice della Commissione Scuola di Confindustria Vicenza Lara Bisin, a seguito dell’inizio del nuovo anno scolastico.



“Senza troppe fumose polemiche, le scuole, a Vicenza, sono ripartite. E se anche nella nostra provincia non siamo stati esentati dal carosello ‘banchi sì o banchi no’, nella maggior parte dei casi si è riaperto facendo il possibile per minimizzare i disagi.

Per questo non si può che dir grazie al lavoro e alla volontà di centinaia di persone tra dirigenti, docenti, personale delle scuole e degli uffici regionali, provinciali e comunali che lo hanno reso possibile. Il tutto assieme ad altri attori che girano attorno alla scuola: i genitori ma anche realtà come Confindustria Vicenza e altre categorie che hanno dato, ove possibile, il loro contributo. Nell’emergenza si evidenziano le eccellenze. È successo anche questa volta. Ma non è possibile continuare ad andare avanti a forza di ‘reazioni alle catastrofi’.

Anche questo nuovo inizio d’anno scolastico ha infatti portato alla luce gli stessi, atavici problemi che la scuola si trascina da decenni. Le solite inefficienze di un sistema che non va. Che non è pensato per coloro che dovrebbero essere i principali protagonisti: gli studenti. Tralasciando la questione banchi; sentir ancora di parlare di decine di migliaia di persone incastrate tra supplenze, graduatorie e ricorsi è semplicemente indecente e non più scusabile. Proprio perché non sarà un anno scolastico semplice, ci si sarebbe attesi un esito diverso: per i ragazzi, per la loro tranquillità, per una ripartenza senza ulteriori incognite e carenze.

E invece, anche nel 2020, ci ritroviamo ancora così. Impreparati. In tutta questa approssimazione organizzativa, inoltre, non si parla mai di didattica. Su questo, la nostra pachidermica scuola, si è impantanata. È rimasta ferma, vecchia e distante dal territorio. Con molte scuole, sempre e solo quelle ‘di buona volontà’, strutturiamo percorsi per far conoscere il Vicentino, le sue eccellenze, il mondo del lavoro e delle professioni che cambiano, le competenze richieste oggi e di domani. Ciò che gli studenti troveranno dopo, ciò su cui la scuola dovrebbe puntare, assieme allo spirito critico e all’educazione sociale.

Ma per stare al passo con il mondo, ci vogliono anche aggiornamento, lavoro, risorse, collaborazioni. Aspetti che il sistema non vede di buon grado. Ci vorrebbe maggior formazione continua, e premiale, per gli insegnanti. Serve che l’orientamento sia efficiente e legato al mondo del lavoro e dell’università da collaborazioni strette e vere. Serve far comprendere agli ideologi, che vedono nell’alternanza scuola-lavoro una contaminazione indebita, che stanno togliendo un’opportunità di crescita ai nostri figli. Serve un metodo, vedasi gli INVALSI, che aiuti a misurare come funzionano le scuole affinché si possa migliorare. Serve più autonomia scolastica affinché i virtuosi siano i modelli da seguire, superando la logica dell’appiattimento verso il basso. Metodo, merito, miglioramento: tutti termini, lo dico con rammarico, sconosciuti al sistema scolastico, al di fuori dell’impegno personale di alcuni ‘eroi’.


Poco prima del voto, Euromedia Research ha rilevato come solo l’11,4% delle persone vede nella scuola e nell’istruzione una priorità. Ma la scuola è il motore del futuro. È il punto di partenza per il rilancio del nostro Bel Paese.
Focalizzarsi sui ragazzi, sulla loro formazione, anche dei docenti e delle famiglie è l’unica nostra speranza. Il reddito di cittadinanza non può essere una prospettiva.

Per questo, a urne chiuse, e consci che ognuno di noi deve assumersi la propria parte di responsabilità, mondo delle imprese in primis, mi auguro che riprenda un serio dibattito politico e sociale sulla gestione della scuola e della didattica, scevro da ideologie. E che si traduca velocemente in presa di responsabilità e azioni concrete per il bene dei nostri bambini e dei ragazzi, che ogni anno aspettano, fiduciosi”.