24/03/2020

Coronavirus, Conte: "Chiudere ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria"

L'annuncio del Premier: "Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working".

Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo: la decisione assunta dal Governo è quella di chiudere, nell'intero territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali".



Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sabato 21 marzo dopo le 23, a seguito di un confronto con Confindustria e le altre parti sociali, ha anticipato su Facebook la serrata delle attività produttive con un prossimo decreto di cui si è in attesa di conoscere il contenuto e di cui si presuppone la pubblicazione domenica 22 marzo.
La dichiarazione del Presidente Conte non specifica né tempi né modalità né quali attività saranno considerate essenziali, ma il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, sul suo account ufficiale e verificato su twitter, ha affermato che la sospensione sarà "fino al 3 aprile".

Il Presidente del Consiglio ha inoltre detto:

"Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria, per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità, quelli che sono più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza".

Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Quindi, fate attenzione, non abbiamo previsto nessuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati. Invito tutti a mantenere la massima calma, non c'è ragione di fare una corsa agli acquisti, non c'è ragione di creare code che in questo momento non si giustificano affatto.

Continueranno a rimanere aperte anche farmacie, parafarmacie, continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari.

Assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali, ad esempio i trasporti.

Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali.

Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale.

Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo". 

A questo proposito il Presidente di Confindustria Vicenzo Boccia, nella giornata di domenica 22 marzo, ha indirizzato al Presidente del Consiglio una lettera che chiede, in quattro punti, di contemperare, con questa decisione, le esigenze del sistema produttivo che il sistema confindustriale rappresenta.

Conte, in conclusione del discorso, ha anticipato che "il Governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima".