19/09/2023

Export vicentino 2023: crescita modesta a fronte di un’inflazione molto alta.

Dolcetta: "Calano mercati storicamente forti, su tutti il Regno Unito, ma crescono a due cifre Turchia, Svizzera, Giappone e Messico".

Con la crescita del PIL nazionale in rallentamento e con la produzione industriale vicentina in negativo per la prima volta dopo 9 trimestri di crescita, cambiano le prospettive anche sul fronte dell’export, vero volano dell’economia del Nordest.

“Il 2022 si è chiuso con numeri record per la nostra Provincia, con poco meno di 24 miliardi di Euro di export e una crescita, rispetto al 2021, del 16% - spiega il Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega all’Internazionalizzazione Giovanni Dolcetta -. La prima parte del 2023 lancia tuttavia segnali meno incoraggianti. Abbiamo chiuso il primo semestre con valori ancora in aumento ma con la sensazione che, al netto dell’inflazione, si sia in realtà esportato di meno. Presumendo che anche l’export vicentino segua un trend nazionale, segnalo una fotografia scattata dall’ISTAT sullo stato di salute generale del commercio estero italiano nei primi mesi di quest’anno: vi si intravedeva ancora – prosegue Dolcetta - una crescita delle esportazioni in valore, per un modesto +1%, a fronte però di un calo delle quantità del 17%”.

Andando, poi, a guardare i dati riferiti ai principali mercati per l’export vicentino, se ne ricava una prospettiva da affrontare con una diversa consapevolezza rispetto agli anni di record delle esportazioni: I mercati più tradizionali per il nostro export sono tutti in calo – afferma Dolcetta -. Il più marcato riguarda il Regno Unito dove evidentemente l’effetto Brexit si aggiunge alla congiuntura internazionale difficile. Per effetto di questo calo la Spagna è diventata il quarto mercato più importante per noi, superando per l’appunto i britannici”.

Non si vedono, però, solamente i riflessi di un mercato mondiale raffreddato, c’è anche il lato positivo della medaglia su mercati molto peculiari: “Una buona notizia è stata il +11% del nostro export in Svizzera e la tenuta o la modesta crescita di alcune destinazioni europee, quali Polonia, Paesi Bassi e Repubblica Ceca - dice il Vicepresidente di Confindustria Vicenza -. Più in generale assistiamo però ad un riposizionamento delle nostre esportazioni anche e soprattutto sui mercati extra UE dove alle difficoltà della Cina si contrappongono significative crescite del nostro export in Giappone (+11,4%), in Messico (+14,7%) e l’esplosione delle relazioni con l’Algeria, con un aumento del nostro export del 126%. Tra questi direi che va segnalata necessariamente anche la Turchia, entrata a tutti gli effetti nella top ten dei nostri mercati migliori, con una crescita del nostro export che alla fine di giugno si è attestata ad un quasi +20%”.

In un momento di difficoltà generalizzate, per il commercio mondiale, Vicenza tiene tutto sommato ancor bene grazie alla capacità delle sue imprese di offrire un’amplissima gamma di prodotti e di venderli su un numero molto ampio di mercati: se un settore o un mercato vanno in crisi altri settori ed altri mercati garantiscono un effetto compensazione.

“Il commercio mondiale sta attraversando però un momento di difficoltà e questo a causa soprattutto delle crisi geopolitiche – conclude Giovanni Dolcetta -; ecco perché abbiamo pensato ad una programmazione delle nostre attività autunnali concentrata nell’analisi dei principali scenari di crisi, per aiutare le nostre aziende a meglio orientare le strategie commerciali e di investimento. Tra il 25 settembre e il 1° dicembre analizzeremo tre aree particolarmente importanti nello scacchiere attuale, il Medio Oriente e il Golfo persico, l’Africa e il Sahel, l’area Indo-Pacifica, assieme all’ex ministro della difesa Mario Mauro. Inoltre, abbiamo strutturato un fitto programma di attività commerciali promosse da Farexport tenuto conto delle maggiori opportunità oggi offerte dai mercati extra UE”.