“I rappresentanti dell'industria tedesca delle costruzioni lamentano la mancanza di ingegneri e operai specializzati poiché, con il mercato in forte crescita, la domanda di tali figure professionali è in costante aumento. È evidente che, con un sistema economico tedesco che negli ultimi dieci anni è esploso, la missione dei Giovani Costruttori di Vicenza ha voluto essere un momento, innanzitutto, di studio e, poi, di confronto con i colleghi berlinesi, allo scopo di dare risposta alla necessità delle imprese vicentine, che in quanto a specializzazione e qualità di competenze e prodotti sono molto forti, di ampliare il proprio mercato, seppur con le peculiarità che comporta 'l'export' nell'edilizia”.
Maria Marangoni, coordinatore dei Giovani Costruttori Edili di Confindustria Vicenza, commenta così la missione imprenditoriale a Berlino svolta da una rappresentanza di giovani imprenditori edili e impiantisti di Vicenza, assieme anche al presidente di Ance Giovani Veneto Giovanni Prearo.
La città è in grande fermento economico: l'offerta fatica a soddisfare la domanda di tecnici, studenti specializzati e opere. Quasi un paradosso per le imprese edili italiane che si trovano in un mercato ancora bloccato, mentre tra il 2010 e il 2016 quello tedesco è cresciuto con tassi medi del 12% per le nuove costruzioni e del 2% per le ristrutturazioni.
I numeri di questo boom li ha forniti Herrn Heinrich Weitz, della Deutsche Bauindustrie, il quale ha illustrato agli imprenditori berici la composizione del mercato tedesco: 309 miliardi di euro il valore del settore nel 2016 - il 10% circa del totale dell'economia made in Germany - in cui la parte del leone è recitata dal comparto residenziale che pesa per il 61%.
Ma oltre ad esplorare il mercato e lo sviluppo edilizio della capitale tedesca, la delegazione vicentina ha avuto l'opportunità di visitare una delle opere pubbliche più prestigiose del continente, il Berliner Schloss – Humboldt Forum, il cui bando per la “ricostruzione e nuova costruzione”, dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale e la tabula rasa fatta dalla DDR, è stato vinto dall'architetto vicentino Franco Stella.
"In conformità alla decisione del Parlamento tedesco del 2002, sono stati ricostruiti con la massima possibile esattezza, sulla base di un’esauriente documentazione, i volumi e le facciate del Castello barocco e la sua cupola ottocentesca" – ha spiegato l'architetto Stella che ha accompagnato i Giovani edili nella visita al cantiere.
“Per soddisfare le richieste del Bando di concorso del 2008 – ha continuato Stella – si sono aggiunti nuovi corpi di fabbrica a quelli ricostruiti. Nuovo e antico, o se si vuole, moderno e barocco, si combinano assieme a formare tre cortili-piazza all’interno dell’edificio: una sorta di piccola città nella forma di un grande palazzo. Le corti interne – una ricostruita e due di invenzione – si collegano, attraverso numerosi portali sempre aperti, con le piazze che circondano il Castello, formando un unico, grande e singolare spazio pubblico nel Centro di Berlino”.
Il Castello si trova nella centralissima Isola dei Musei e si affaccia con il suo nuovo fronte orientale sul fiume Sprea e sul parco che arriva alla famosa torre della televisione. Il vecchio Castello è stato la residenza dei principi del Brandeburgo, poi anche dei re prussiani e degli imperatori tedeschi; il nuovo Castello è destinato al Centro d’Arte e Cultura intitolato ai fratelli Humboldt, grandi figure di umanisti e scienziati berlinesi dell’Ottocento: vi troveranno posto anche le collezioni dei musei delle culture extra europee.
Si tratta di un cantiere del valore complessivo di oltre 600 milioni di euro, 100 dei quali provenienti da donazioni private; le persone complessivamente impegnate nel progetto e nella costruzione sono più di un migliaio.
Stella ha poi illustrato alcuni dati quantitativi e tecnico-costruttivi dell’opera, sottolineando le diverse procedure e condizioni dell'appalto pubblico in Germania.
“Una delle tematiche più interessanti dell'incontro, che ha seguito la visita tecnica in cantiere, è stata quella incentrata sul metodo di aggiudicazione dei bandi pubblici in Germania e quello, nello specifico, di quest'opera – afferma Maria Marangoni -. Abbiamo riscontrato che per gli affidamenti pubblici non si prevedono gare al massimo ribasso, anzi, non viene nemmeno reso pubblico il valore economico complessivo dell’appalto, né tantomeno delle singole lavorazioni o dei materiali. In questo modo le offerte sono meno influenzate da forzature economiche, che spesso sfociano in tagli insostenibili su materiali e sicurezza. Tagli che magari permettono di vincere la gara ma le cui conseguenze, poi, sia a livello di qualità dell'opera che di costi, si pagano salatissime, ripercuotendosi sulle stesse imprese affidatarie, sui lavoratori e sulla collettività. Sicuramente altri aspetti particolarmente interessanti del sistema tedesco riguardano i tempi di pagamento e la certezza del diritto, due elementi legati strettamente l'uno all'altro, oggetto di annoso dibattito anche da noi, con la differenza che in Germania l'appaltatore pubblico applica uno stringente e quotidiano controllo in fase di esecuzione dei lavori, paga in poche settimane e, nel caso di contenziosi, che anche qui non sono pochi, si arriva ad una decisione in tempi certi e brevi: il risultato è un sistema che funziona e che marcia a ritmi impressionanti rispetto all'Italia”.
Maria Marangoni, coordinatore dei Giovani Costruttori Edili di Confindustria Vicenza, commenta così la missione imprenditoriale a Berlino svolta da una rappresentanza di giovani imprenditori edili e impiantisti di Vicenza, assieme anche al presidente di Ance Giovani Veneto Giovanni Prearo.
La città è in grande fermento economico: l'offerta fatica a soddisfare la domanda di tecnici, studenti specializzati e opere. Quasi un paradosso per le imprese edili italiane che si trovano in un mercato ancora bloccato, mentre tra il 2010 e il 2016 quello tedesco è cresciuto con tassi medi del 12% per le nuove costruzioni e del 2% per le ristrutturazioni.
I numeri di questo boom li ha forniti Herrn Heinrich Weitz, della Deutsche Bauindustrie, il quale ha illustrato agli imprenditori berici la composizione del mercato tedesco: 309 miliardi di euro il valore del settore nel 2016 - il 10% circa del totale dell'economia made in Germany - in cui la parte del leone è recitata dal comparto residenziale che pesa per il 61%.
Ma oltre ad esplorare il mercato e lo sviluppo edilizio della capitale tedesca, la delegazione vicentina ha avuto l'opportunità di visitare una delle opere pubbliche più prestigiose del continente, il Berliner Schloss – Humboldt Forum, il cui bando per la “ricostruzione e nuova costruzione”, dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale e la tabula rasa fatta dalla DDR, è stato vinto dall'architetto vicentino Franco Stella.
"In conformità alla decisione del Parlamento tedesco del 2002, sono stati ricostruiti con la massima possibile esattezza, sulla base di un’esauriente documentazione, i volumi e le facciate del Castello barocco e la sua cupola ottocentesca" – ha spiegato l'architetto Stella che ha accompagnato i Giovani edili nella visita al cantiere.
“Per soddisfare le richieste del Bando di concorso del 2008 – ha continuato Stella – si sono aggiunti nuovi corpi di fabbrica a quelli ricostruiti. Nuovo e antico, o se si vuole, moderno e barocco, si combinano assieme a formare tre cortili-piazza all’interno dell’edificio: una sorta di piccola città nella forma di un grande palazzo. Le corti interne – una ricostruita e due di invenzione – si collegano, attraverso numerosi portali sempre aperti, con le piazze che circondano il Castello, formando un unico, grande e singolare spazio pubblico nel Centro di Berlino”.
Il Castello si trova nella centralissima Isola dei Musei e si affaccia con il suo nuovo fronte orientale sul fiume Sprea e sul parco che arriva alla famosa torre della televisione. Il vecchio Castello è stato la residenza dei principi del Brandeburgo, poi anche dei re prussiani e degli imperatori tedeschi; il nuovo Castello è destinato al Centro d’Arte e Cultura intitolato ai fratelli Humboldt, grandi figure di umanisti e scienziati berlinesi dell’Ottocento: vi troveranno posto anche le collezioni dei musei delle culture extra europee.
Si tratta di un cantiere del valore complessivo di oltre 600 milioni di euro, 100 dei quali provenienti da donazioni private; le persone complessivamente impegnate nel progetto e nella costruzione sono più di un migliaio.
Stella ha poi illustrato alcuni dati quantitativi e tecnico-costruttivi dell’opera, sottolineando le diverse procedure e condizioni dell'appalto pubblico in Germania.
“Una delle tematiche più interessanti dell'incontro, che ha seguito la visita tecnica in cantiere, è stata quella incentrata sul metodo di aggiudicazione dei bandi pubblici in Germania e quello, nello specifico, di quest'opera – afferma Maria Marangoni -. Abbiamo riscontrato che per gli affidamenti pubblici non si prevedono gare al massimo ribasso, anzi, non viene nemmeno reso pubblico il valore economico complessivo dell’appalto, né tantomeno delle singole lavorazioni o dei materiali. In questo modo le offerte sono meno influenzate da forzature economiche, che spesso sfociano in tagli insostenibili su materiali e sicurezza. Tagli che magari permettono di vincere la gara ma le cui conseguenze, poi, sia a livello di qualità dell'opera che di costi, si pagano salatissime, ripercuotendosi sulle stesse imprese affidatarie, sui lavoratori e sulla collettività. Sicuramente altri aspetti particolarmente interessanti del sistema tedesco riguardano i tempi di pagamento e la certezza del diritto, due elementi legati strettamente l'uno all'altro, oggetto di annoso dibattito anche da noi, con la differenza che in Germania l'appaltatore pubblico applica uno stringente e quotidiano controllo in fase di esecuzione dei lavori, paga in poche settimane e, nel caso di contenziosi, che anche qui non sono pochi, si arriva ad una decisione in tempi certi e brevi: il risultato è un sistema che funziona e che marcia a ritmi impressionanti rispetto all'Italia”.