Si è svolto nella sede di Confindustria Vicenza, Palazzo Bonin Longare, l’incontro “Lavorare con l’estero. Internazionalizzazione delle PMI: trend e nuovi scenari per il Sistema Moda” dedicato alle opportunità di crescita in Russia delle aziende venete del settore tessile e abbigliamento.
Promosso da Confindustria Veneto e Sistema Moda Italia, in collaborazione con la Cassa di Risparmio del Veneto e Intesa Sanpaolo, l’evento ha avuto l’obiettivo di fornire alle imprese venete del settore conoscenze e servizi di immediata utilità che permettano di affrontare con strumenti adeguati l’accesso al grande mercato russo.
L’analisi presentata dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo evidenzia che nel 2013 il fatturato complessivo della Moda è stato penalizzato fortemente dalla domanda interna (in particolare, i consumi di vestiario e calzature sono calati del 5,2%). La crescita del settore è stata affidata unicamente alla componente estera, con le esportazioni che crescono del 4,8% grazie soprattutto all’apporto dei mercati non UE28 (+7,2%, soprattutto Russia, Hong-Kong, Cina, Turchia, EAU), ma anche i mercati UE sono stati in crescita (+2,2%). Già oggi i mercati extra UE rappresentano il 53% delle vendite e, in tendenza, questa quota è destinata ad aumentare.
Il risveglio dei mercati europei non è tuttavia da sottovalutare; nell’ultimo trimestre del 2013 la crescita è stata del 5,5% e questi mercati “vicini” offrono maggiori opportunità per le imprese più piccole e meno strutturate. I distretti della moda veneti vedono in particolare forti crescite per la concia di Arzignano (+12,1%) e le calzature del Brenta (+5,3%); ancora in territorio negativo invece il tessile-abbigliamento di Treviso (-4,4%).
Nel complesso, nel 2013 la Moda regionale ha generato un surplus di bilancia commerciale di 6,3 mld. Questi risultati sono stati ottenuti grazie soprattutto alla forza della filiera integrata del Made in Italy e al patrimonio di conoscenze della subfornitura locale.
Le prospettive del settore dipendono quindi anche dalla capacità di rinnovare questo patrimonio, superando i problemi di ricambio generazionale presenti tra il tessuto imprenditoriale, le maestranze e i subfornitori locali. In particolare, quasi il 70% delle imprese capofila delle filiere settoriali lamentano la perdita di competenze professionali tra i lavoratori del loro settore.
“La Russia è un mercato con potenzialità di crescita importanti per le nostre imprese, anche e soprattutto perché intorno a sé ha molti nuovi paesi che possono essere un target interessante per i prodotti legati alla moda – ha osservato Michele Bocchese, presidente Sistema Moda di Confindustria Veneto e consigliere con delega alla politica industriale di Sistema Moda Italia -. In questi anni quello russo è stato un mercato di sbocco in crescita per i nostri prodotti, per questo è doveroso capire come sviluppare i rapporti d'affari in quell'area. La battaglia per conquistare le nuove quote di mercato che si aprono a est non può non essere combattuta: le nostre imprese devono affrontare complessità crescenti, i consumi interni rimangono stagnanti e un mercato come quello russo e dei paesi confinanti può diventare strategico. Non è però un mercato semplice da approcciare, perciò diventa fondamentale approfondirlo e conoscerlo bene, per entrarci con il piede giusto”.
“La collaborazione che abbiamo instaurato da qualche anno con Intesa Sanpaolo – ha dichiarato Gianfranco Di Natale, direttore generale Sistema Moda Italia - ci ha consentito di raggiungere risultati significativi, come l'apertura di un business-desk a Shanghai. Dal 2012, inoltre, stiamo focalizzando la nostra comune operatività sul territorio con incontri di approfondimento, come quello odierno. Questa sinergia rappresenta un eccellente esempio di servizio evoluto e sartorializzato a disposizione delle PMI italiane per promuovere la loro internazionalizzazione nelle modalità più costruttive e businessoriented”.
Promosso da Confindustria Veneto e Sistema Moda Italia, in collaborazione con la Cassa di Risparmio del Veneto e Intesa Sanpaolo, l’evento ha avuto l’obiettivo di fornire alle imprese venete del settore conoscenze e servizi di immediata utilità che permettano di affrontare con strumenti adeguati l’accesso al grande mercato russo.
L’analisi presentata dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo evidenzia che nel 2013 il fatturato complessivo della Moda è stato penalizzato fortemente dalla domanda interna (in particolare, i consumi di vestiario e calzature sono calati del 5,2%). La crescita del settore è stata affidata unicamente alla componente estera, con le esportazioni che crescono del 4,8% grazie soprattutto all’apporto dei mercati non UE28 (+7,2%, soprattutto Russia, Hong-Kong, Cina, Turchia, EAU), ma anche i mercati UE sono stati in crescita (+2,2%). Già oggi i mercati extra UE rappresentano il 53% delle vendite e, in tendenza, questa quota è destinata ad aumentare.
Il risveglio dei mercati europei non è tuttavia da sottovalutare; nell’ultimo trimestre del 2013 la crescita è stata del 5,5% e questi mercati “vicini” offrono maggiori opportunità per le imprese più piccole e meno strutturate. I distretti della moda veneti vedono in particolare forti crescite per la concia di Arzignano (+12,1%) e le calzature del Brenta (+5,3%); ancora in territorio negativo invece il tessile-abbigliamento di Treviso (-4,4%).
Nel complesso, nel 2013 la Moda regionale ha generato un surplus di bilancia commerciale di 6,3 mld. Questi risultati sono stati ottenuti grazie soprattutto alla forza della filiera integrata del Made in Italy e al patrimonio di conoscenze della subfornitura locale.
Le prospettive del settore dipendono quindi anche dalla capacità di rinnovare questo patrimonio, superando i problemi di ricambio generazionale presenti tra il tessuto imprenditoriale, le maestranze e i subfornitori locali. In particolare, quasi il 70% delle imprese capofila delle filiere settoriali lamentano la perdita di competenze professionali tra i lavoratori del loro settore.
“La Russia è un mercato con potenzialità di crescita importanti per le nostre imprese, anche e soprattutto perché intorno a sé ha molti nuovi paesi che possono essere un target interessante per i prodotti legati alla moda – ha osservato Michele Bocchese, presidente Sistema Moda di Confindustria Veneto e consigliere con delega alla politica industriale di Sistema Moda Italia -. In questi anni quello russo è stato un mercato di sbocco in crescita per i nostri prodotti, per questo è doveroso capire come sviluppare i rapporti d'affari in quell'area. La battaglia per conquistare le nuove quote di mercato che si aprono a est non può non essere combattuta: le nostre imprese devono affrontare complessità crescenti, i consumi interni rimangono stagnanti e un mercato come quello russo e dei paesi confinanti può diventare strategico. Non è però un mercato semplice da approcciare, perciò diventa fondamentale approfondirlo e conoscerlo bene, per entrarci con il piede giusto”.
“La collaborazione che abbiamo instaurato da qualche anno con Intesa Sanpaolo – ha dichiarato Gianfranco Di Natale, direttore generale Sistema Moda Italia - ci ha consentito di raggiungere risultati significativi, come l'apertura di un business-desk a Shanghai. Dal 2012, inoltre, stiamo focalizzando la nostra comune operatività sul territorio con incontri di approfondimento, come quello odierno. Questa sinergia rappresenta un eccellente esempio di servizio evoluto e sartorializzato a disposizione delle PMI italiane per promuovere la loro internazionalizzazione nelle modalità più costruttive e businessoriented”.