Si è svolto a Palazzo Bonin Longare a Vicenza il convegno intitolato “Innovazione e diversificazione: conviene investire in start up?”, promosso dalla Fondazione Primo Miglio 1609 che gestisce l’omonimo incubatore di start up manifatturiere di Vicenza.
L’occasione si è creata per esplorare il tema dell’investimento in start up e per presentare le tre imprese innovative che hanno completato il loro percorso di 12 mesi all’interno dell’incubatore e che ora, con prototipi e business plan pronti, si propongono al mercato delle imprese e degli investitori del territorio. Come recita il nome stesso dell’incubatore: hanno percorso il loro primo miglio, ora è il momento di cominciare il secondo.
“Tutti i soci che hanno voluto investire nella progettualità proposta da Primo Miglio 1609 hanno voluto fare una scommessa sul futuro mettendoci passione e impegno anche perché qui a Vicenza tutti gli attori economici hanno la stessa vocazione: creare ricchezza in questo territorio. Questo è un punto che tutti ci riconoscono e che secondo me vale davvero molto. Dobbiamo ora fare il passaggio successivo e capire come alimentare questo seme che abbiamo piantato insieme”, ha detto il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi in riferimento alla trasversalità di soci che sostengono Primo Miglio 1609. La Fondazione infatti conta tra i suoi soci fondatori originari Confindustria Vicenza, Confartigianato Vicenza, Fondazione Studi Universitari di Vicenza, Banca Popolare di Vicenza, Cassa di Risparmio del Veneto, Unicredit, Veneto Banca e Studio Adacta e, come soci partecipanti sostenitori, CGIL, CISL e UIL Vicenza.
In una veste diversa è invece intervenuto il Comune di Vicenza che ha messo a disposizione i locali, da poco rinnovati, di contra’ Burci, sede dell’incubatore: “Devo fare le congratulazioni per aver portato questo progetto a concludere positivamente il suo 'primo miglio' – ha esordito il vicesindaco e assessore allo sviluppo del capoluogo Jacopo Bulgarini d’Elci –. Il Comune ha deciso di essere vicino al progetto perché avevamo già in mente la risposta, positiva, alla domanda se valga la pena investire in start up. Bisognerebbe chiedersi in realtà se si possa non investire in questa direzione. Come amministrazione abbiamo il dovere di promuovere politiche di sviluppo, noi proviamo a farlo anche con questa forma di investimento strategico”.
"L'incontro di oggi è voluto per capire quali sono le possibili sinergie tra i soggetti che hanno idee innovative, come quelle che abbiamo selezionato per Primo Miglio 1609 - spiega il presidente della Fondazione Eugenio Calearo Ciman -, e quelle che sono le imprese consolidate del territorio che hanno altre risorse a disposizione i cui uffici R&D non hanno pensato a innovazioni che sono presenti invece sul territorio".
Dopo i saluti, è stata quindi la volta della tavola rotonda che ha visto dialogare, moderati dall’imprenditore Davide Baù, l’amministratore delegato del Parco Scientifico Galileo e di Start Cube (incubatore universitario d’impresa di Padova) Emiliano Fabris e lo startupper e fondatore di Draw Light Mick Odelli.
“La start up si contraddistingue in quanto appoggia la propria attività d’impresa su un modello innovativo – ha spiegato Fabris -. In alcuni casi è il prodotto, in altri il modello di business, in altri i processi o le modalità di raggiungimento del mercato, ma lo strumento d’innovazione c’è sempre. Il punto dirimente è riuscire a selezionare le idee e i team che hanno la maggior probabilità di successo. In Start Cube solo il 3,5% delle start up ha chiuso i battenti, il rimanente 96,5% sono start up di successo, che garantiscono una remunerazione per i fondatori e in moltissimi casi una remunerazione per gli investitori”.
“Un’analisi molto dettagliata sugli investimenti in start up – ha aggiunto Odelli - ha evidenziato come abbiano un maggior grado di riuscita quei progetti in cui si è puntato più sul team e sul fattore tempo rispetto a chi ha invece puntato sulle risorse economiche e sulla pura idea. Importante è capire il ritmo del mercato e di riuscire a sostenersi per essere pronti quando anche il mercato è pronto”.
Ruolo fondamentale e riconosciuto da entrambi gli interventi è quello del partner industriale a fianco delle start up: “L’innovazione all’interno della start up, quando messa a disposizione di un’impresa matura o anche di un’aggregazione di imprese – ha detto Emiliano Fabris - diventa innovazione che crea valore all’interno del territorio. E poi se il team è buono è facile che la genesi di idee innovative sia continua e non si limiti alla sola intuizione iniziale”.
“Quando magari hai anche i soldi ma non hai mentorship rischi di bruciare tante cose, la mentorship è tutto”, ha confermato Odelli. In questo senso Fabris ha aggiunto: “A una start up serve una persona che sia in grado di accompagnare il progetto e che non necessariamente detenga un ruolo di leadership, tanto più che spesso l’investitore entra con un ruolo di minoranza.
Infine sono state presentate le 3 start up di Primo Miglio alla platea di imprenditori e finanziatori presenti a Palazzo Bonin Longare:
Team Kais: Cesare e Francesco Cacitti
L’obiettivo del progetto è la costruzione e la commercializzazione di stampanti 3D low cost destinate ad una fascia di mercato che comprenda bambini, ragazzi, giovani adulti e insegnanti ma anche piccole aziende che ricercano una prototipazione rapida ed economica. Attraverso questo prodotto si intende mettere a disposizione di un esteso pubblico le conoscenze di base del funzionamento di strumenti di produzione che possano operare con piccoli lotti o pezzi unici.
Suola per Calzature: Pietro Toniolo
Piero Toniolo ha brevettato una suola per calzature che consente lo scambio termico tra piede in appoggio alla suola e ambiente esterno, per aumentare il comfort del piede e ottimizzare le prestazioni, sportive e non. Il raffreddamento/riscaldamento della suola avviene senza apporto di energia dall’esterno, grazie allo sfruttamento della pressione esercitata dal piede a terra, che attiva un micro circuito frigorifero integrato.
WindCity: Tommaso Morbiato, Andrea Gallo, Silvia Colladet, Federica Romaro, Simone Salvadori
Progetto di impresa che si basa sulla valorizzazione della proprietà intellettuale veicolata con il brevetto di T.Morbiato (priority date Nov. 2013) per un nuovo concetto di conversione eolica: si tratta di una turbina ad asse verticale, che possiede alcune fondamentali caratteristiche di novità nella propria geometria variabile. In modo autonomo, cioè senza apporto di energia dall’esterno, può infatti aumentare/diminuire il raggio delle pale, ed allo stesso tempo modificarne l’inclinazione ed il profilo.
L’occasione si è creata per esplorare il tema dell’investimento in start up e per presentare le tre imprese innovative che hanno completato il loro percorso di 12 mesi all’interno dell’incubatore e che ora, con prototipi e business plan pronti, si propongono al mercato delle imprese e degli investitori del territorio. Come recita il nome stesso dell’incubatore: hanno percorso il loro primo miglio, ora è il momento di cominciare il secondo.
“Tutti i soci che hanno voluto investire nella progettualità proposta da Primo Miglio 1609 hanno voluto fare una scommessa sul futuro mettendoci passione e impegno anche perché qui a Vicenza tutti gli attori economici hanno la stessa vocazione: creare ricchezza in questo territorio. Questo è un punto che tutti ci riconoscono e che secondo me vale davvero molto. Dobbiamo ora fare il passaggio successivo e capire come alimentare questo seme che abbiamo piantato insieme”, ha detto il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi in riferimento alla trasversalità di soci che sostengono Primo Miglio 1609. La Fondazione infatti conta tra i suoi soci fondatori originari Confindustria Vicenza, Confartigianato Vicenza, Fondazione Studi Universitari di Vicenza, Banca Popolare di Vicenza, Cassa di Risparmio del Veneto, Unicredit, Veneto Banca e Studio Adacta e, come soci partecipanti sostenitori, CGIL, CISL e UIL Vicenza.
In una veste diversa è invece intervenuto il Comune di Vicenza che ha messo a disposizione i locali, da poco rinnovati, di contra’ Burci, sede dell’incubatore: “Devo fare le congratulazioni per aver portato questo progetto a concludere positivamente il suo 'primo miglio' – ha esordito il vicesindaco e assessore allo sviluppo del capoluogo Jacopo Bulgarini d’Elci –. Il Comune ha deciso di essere vicino al progetto perché avevamo già in mente la risposta, positiva, alla domanda se valga la pena investire in start up. Bisognerebbe chiedersi in realtà se si possa non investire in questa direzione. Come amministrazione abbiamo il dovere di promuovere politiche di sviluppo, noi proviamo a farlo anche con questa forma di investimento strategico”.
"L'incontro di oggi è voluto per capire quali sono le possibili sinergie tra i soggetti che hanno idee innovative, come quelle che abbiamo selezionato per Primo Miglio 1609 - spiega il presidente della Fondazione Eugenio Calearo Ciman -, e quelle che sono le imprese consolidate del territorio che hanno altre risorse a disposizione i cui uffici R&D non hanno pensato a innovazioni che sono presenti invece sul territorio".
Dopo i saluti, è stata quindi la volta della tavola rotonda che ha visto dialogare, moderati dall’imprenditore Davide Baù, l’amministratore delegato del Parco Scientifico Galileo e di Start Cube (incubatore universitario d’impresa di Padova) Emiliano Fabris e lo startupper e fondatore di Draw Light Mick Odelli.
“La start up si contraddistingue in quanto appoggia la propria attività d’impresa su un modello innovativo – ha spiegato Fabris -. In alcuni casi è il prodotto, in altri il modello di business, in altri i processi o le modalità di raggiungimento del mercato, ma lo strumento d’innovazione c’è sempre. Il punto dirimente è riuscire a selezionare le idee e i team che hanno la maggior probabilità di successo. In Start Cube solo il 3,5% delle start up ha chiuso i battenti, il rimanente 96,5% sono start up di successo, che garantiscono una remunerazione per i fondatori e in moltissimi casi una remunerazione per gli investitori”.
“Un’analisi molto dettagliata sugli investimenti in start up – ha aggiunto Odelli - ha evidenziato come abbiano un maggior grado di riuscita quei progetti in cui si è puntato più sul team e sul fattore tempo rispetto a chi ha invece puntato sulle risorse economiche e sulla pura idea. Importante è capire il ritmo del mercato e di riuscire a sostenersi per essere pronti quando anche il mercato è pronto”.
Ruolo fondamentale e riconosciuto da entrambi gli interventi è quello del partner industriale a fianco delle start up: “L’innovazione all’interno della start up, quando messa a disposizione di un’impresa matura o anche di un’aggregazione di imprese – ha detto Emiliano Fabris - diventa innovazione che crea valore all’interno del territorio. E poi se il team è buono è facile che la genesi di idee innovative sia continua e non si limiti alla sola intuizione iniziale”.
“Quando magari hai anche i soldi ma non hai mentorship rischi di bruciare tante cose, la mentorship è tutto”, ha confermato Odelli. In questo senso Fabris ha aggiunto: “A una start up serve una persona che sia in grado di accompagnare il progetto e che non necessariamente detenga un ruolo di leadership, tanto più che spesso l’investitore entra con un ruolo di minoranza.
Infine sono state presentate le 3 start up di Primo Miglio alla platea di imprenditori e finanziatori presenti a Palazzo Bonin Longare:
Team Kais: Cesare e Francesco Cacitti
L’obiettivo del progetto è la costruzione e la commercializzazione di stampanti 3D low cost destinate ad una fascia di mercato che comprenda bambini, ragazzi, giovani adulti e insegnanti ma anche piccole aziende che ricercano una prototipazione rapida ed economica. Attraverso questo prodotto si intende mettere a disposizione di un esteso pubblico le conoscenze di base del funzionamento di strumenti di produzione che possano operare con piccoli lotti o pezzi unici.
Suola per Calzature: Pietro Toniolo
Piero Toniolo ha brevettato una suola per calzature che consente lo scambio termico tra piede in appoggio alla suola e ambiente esterno, per aumentare il comfort del piede e ottimizzare le prestazioni, sportive e non. Il raffreddamento/riscaldamento della suola avviene senza apporto di energia dall’esterno, grazie allo sfruttamento della pressione esercitata dal piede a terra, che attiva un micro circuito frigorifero integrato.
WindCity: Tommaso Morbiato, Andrea Gallo, Silvia Colladet, Federica Romaro, Simone Salvadori
Progetto di impresa che si basa sulla valorizzazione della proprietà intellettuale veicolata con il brevetto di T.Morbiato (priority date Nov. 2013) per un nuovo concetto di conversione eolica: si tratta di una turbina ad asse verticale, che possiede alcune fondamentali caratteristiche di novità nella propria geometria variabile. In modo autonomo, cioè senza apporto di energia dall’esterno, può infatti aumentare/diminuire il raggio delle pale, ed allo stesso tempo modificarne l’inclinazione ed il profilo.