07/09/2022

Veneto lavoro: pubblicato il rapporto sulla situazione occupazionale del lavoro dipendente

Il Sestante - questo il nome del rapporto - di agosto fa riferimento al secondo trimestre 2022.

Di seguito si riporta la dinamica generale del lavoro dipendente in Veneto nel secondo trimestre 2022, elaborata da Veneto Lavoro e pubblicata nel rapporto denominato Sestante, del 31 agosto 2022, che è possibile scaricare dal sito ufficiale dell'ente nella sua forma completa.

 

Dinamica generale del lavoro dipendente

In riferimento all’insieme dei rapporti di lavoro dipendente, il saldo tra assunzioni e cessazioni rilevato nel secondo trimestre del 2022 risulta positivo e pari a +45.100 unità, inferiore rispetto alle +54.200 dell’analogo periodo del 2021 e alla situazione pre-pandemica del 2019, quando furono +50.400.

I flussi occupazionali testimoniano la vivacità dei movimenti nel mercato del lavoro sia in entrata che in uscita dall’occupazione: il volume trimestrale di assunzioni, 245.000, è in crescita del +20% sull’anno pre- cedente e del +10% sul 2019, mentre le cessazioni, 200.000, segnano +33% sul 2021 e +15% rispetto al 2019. Nel complesso delle forme contrattuali le chiusure di rapporti di lavoro crescono di più delle nuove stipule e ciò determina il saldo trimestrale inferiore rispetto alle due annualità con cui si confrontano i dati; tuttavia l’analisi per tipologie mostra che una parte delle cessazioni si concretizza in trasformazioni e spostamenti dalle forme a termine al tempo indeterminato in modo più consistente che negli anni pre- cedenti. Mentre nel 2021 l’uscita dal periodo peggiore della pandemia avveniva attraverso la ricomposi- zione in termini quantitativi del bacino occupazionale, con accentuate variazioni positive nel lavoro a ter- mine in buona parte attraverso la riattivazione dei servizi e del turismo, ad un anno di distanza la domanda di lavoro recluta personale a tempo determinato per soddisfare le esigenze del periodo turistico estivo, mentre al di fuori dei settori propriamente stagionali risulta alto il numero delle stabilizzazioni, che sono spesso “figlie” delle assunzioni a tempo determinato non propriamente stagionali avvenute nel 2021.

La dinamica delle posizioni di lavoro, considerate su base annua, marca un segno positivo pari a +61.000 unità. Questa crescita delle posizioni di lavoro è molto vicina a quella dell’anno precedente (1° luglio 2020- 30 giugno 2021) in cui era stata di +62.000.

 

Andamenti per tipologia contrattuale, settoriale ed oraria delle posizioni di lavoro dipendente

La dinamica complessiva delle posizioni di lavoro rappresenta sempre l’esito di andamenti differenziati per le diverse tipologie di contratti: tempo indeterminato, apprendistato, tempo determinato e sommi- nistrato. Nel corso del secondo trimestre del 2022:

  • il tempo indeterminato ha continuato a registrare un saldo positivo (+9.600) avvicinandosi a quello del 2019 (+10.100): sia le assunzioni che le cessazioni registrano un aumento del +23% rispetto al medesimo periodo nel 2019; le trasformazioni segnano un incremento del +8%;
  • nel tempo determinato le 157.700 assunzioni registrate nel periodo sono del +9% superiori a quelle del 2019 mentre il saldo è leggermente meno positivo (+31.500 rispetto al +32.600) a seguito di un aumento delle cessazioni (+14%); a tale risultato contribuisce fortemente il settore dell’istruzione che registra un aumento rispetto al 2019 del +56% nelle assunzioni e del +66% nelle cessazioni;
  • il saldo del contratto di apprendistato nel secondo trimestre 2022 è positivo e pari a +2.600; le assunzioni crescono del +11% rispetto all’anno precedente, arrivando quasi ad eguagliare i vo- lumi del 2019; rispetto all’analogo periodo del 2019 le trasformazioni aumentano notevolmente (+33%) mentre la crescita del volume di cessazioni è più contenuta (+11%).
  • il lavoro somministrato rispetto al 2019 vede crescere sia le assunzioni che le cessazioni, rispettiva- mente del +7% e +13%; il bilancio delle posizioni lavorative nel trimestre è pari a +1.500 unità, nettamente inferiore a quello del medesimo periodo nel 2019 (+3.300) e 2021 (+7.200).

Il saldo occupazionale positivo del secondo trimestre 2022 è imputabile prevalentemente alla compo- nente maschile (+25.200 posizioni lavorative rispetto alle +19.900 delle donne) e nazionale (+25.000). Le 245.000 assunzioni intervenute nel trimestre hanno come contraente una donna in 113.600 casi (il 46%), per il genere femminile gli ingressi aumentano, sul 2019, del 13% rispetto al +7% degli uomini. Gli italiani segnano un +10% contro il +9% degli stranieri. Sono gli over 54 ad essere maggiormente interessati dalla crescita dei movimenti di ingresso (+23%).

 

Sotto il profilo settoriale, con l’esclusione delle missioni in somministrazione, nel secondo trimestre 2022 il saldo positivo è in larghissima parte imputabile ai servizi, trainati dal turismo (+35.100, dei quali

+30.800 del solo settore turistico) a fronte del consueto saldo negativo dell’istruzione in coincidenza con la chiusura dell’anno scolastico (-10.700); il settore industriale è positivo, ma in maniera molto con- tenuta, soprattutto grazie al metalmeccanico (+1.900), alle costruzioni (+1.700) e al made in Italy (+1.600). Il saldo positivo delle agenzie di somministrazione si è nettamente ridotto rispetto al 2019 (+1.500 contro + 3.300), conseguenza di un incremento maggiore nei flussi di cessazione che in quelli di attivazione (+13% contro +7%).

I bilanci settoriali si ripercuotono simmetricamente su quelli delle figure professionali, con un saldo positivo del personale qualificato dei servizi (+25.200) e delle professioni non qualificate (+11.700), mentre in negativo solo le professioni intellettuali (-5.300 trainato dagli insegnanti della scuola). Tutte le province chiudono il trimestre in positivo; per quanto riguarda i flussi di entrata, Vicenza è la provin- cia con l’incremento più consistente rispetto al 2019 (+21%), mentre a Verona il numero delle assun- zioni resta stabile.

 

Alla periferia del lavoro dipendente

Nel secondo trimestre del 2022 le attivazioni di contratti intermittenti sono state 25.000 con un incremento del +18% sull’analogo periodo del 2019, tutta trainata dai servizi turistici che costituiscono da sempre la componente prevalente degli utilizzatori di questo contratto.

Le attivazioni di lavoro domestico sono lievemente diminuite, -2%, sul corrispondente trimestre del 2019, un po’ più per la componente maschile che in quella femminile, in cui il decremento è del -1%. Il saldo è negativo per -346 unità.

Per quanto riguarda le collaborazioni nel trimestre appena concluso si registrano 7.300 attivazioni con una crescita del +29% sul medesimo periodo del 2019, mentre i tirocini attivati sono stati 8.900, -16% rispetto al 2019.

 

Disoccupati

Alla fine di giugno 2022 i disoccupati disponibili registrati presso i Centri per l’impiego e domiciliati in Veneto risultano 277.300. Si tratta soprattutto di uomini (163.400, pari al 59%); gli stranieri sono

71.500 (26%). Per quanto concerne la distribuzione per classe di età, nel 50% dei casi si tratta di adulti fra i 30 e i 54 anni (137.600), mentre i giovani rappresentano il 22% e gli anziani il 28%.



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