08/11/2022

Energia autoprodotta all’82% e gas a prezzo fisso: così Cereal Docks ha azzerato il caro-bollette

L’esperienza del gruppo vicentino è stata presentata in occasione della seconda tappa del Roadshow “Il viaggio della sostenibilità” promosso da Niuko.

Il caro bollette? In Cereal Docks non si è fatto sentire: l’82% del fabbisogno energetico, per quanto riguarda l’energia elettrica, è infatti oggi coperto da autoproduzione con fotovoltaico e impianti di cogenerazione, mentre già nel 2019 erano state contrattate forniture di gas a prezzo fisso. Grazie a una solida politica di risk management, il gruppo vicentino è così riuscito a mettersi al riparo da aumenti di costi che avrebbero potuto avere forti conseguenze sul business. L’headquarter di Cereal Docks a Camisano Vicentino (Vicenza), ha ospitato ieri sera, giovedì 3 novembre, la seconda tappa del roadshow “Il viaggio della sostenibilità”, appuntamento promosso da Niuko, società di formazione di Confindustria Vicenza, in collaborazione con il raggruppamento Est Vicentino di Confindustria Vicenza.

Un’occasione per presentare il macroprogetto Niuko Sostenibilità 360⁰ - che propone percorsi aziendali e interaziendali dedicati alla sostenibiltà economica, sociale e ambientale – e per affrontare il tema delle connessioni fra gestione energetica e risk management esplorando alcuni casi concreti fra cui appunto quello del gruppo vicentino, società benefit dal 2021, che ha fatto della sostenibilità parte integrante del proprio business model. Un impegno che penetra ogni ambito dell’azienda, dalle filiere agricole da cui nascono le materie prime, ai processi produttivi, alla gestione del ciclo dei rifiuti secondo le logiche della circolarità, fino all’approccio all’innovazione e alla logistica.

"Per quanto riguarda il tema energetico – ha spiegato Giovanni Fanin, finance e risk manager del gruppo attivo nella trasformazione di materie prime agricole in ingredienti per molteplici settori tra cui feed e food - gli investimenti nel fotovoltaico hanno portato ad impianti della portata di oltre 7 Mw oggi, che diventeranno 11 Mw ad inizio 2023, con un ulteriore incremento previsto entro il 2024, per un totale di 16 Mw. Investimenti cui si sono affiancati nell’ultimo triennio una serie di importanti interventi nei processi produttivi per la riduzione dei consumi energetici".

L’azienda, ha aggiunto Fanin, è già “allenata” ad applicare il risk management ad ogni ambito perché deve fare i conti con un prezzo unico di riferimento per tutto il mercato fissato dalla borsa di Chicago: ecco che diventa fondamentale eliminare o ridurre l’impatto di ogni variazione esterna tramite le opportune operazioni di copertura del rischio valuta/prezzo. Una prassi che ha consentito a Cereal Docks di guardare per tempo all’energia come a un potenziale elemento di rischio e di attuare “in tempi non sospetti” interventi che oggi l’hanno messa al riparo da problematiche che vivono altre imprese.

Significative anche le esperienze di Ecozema, realtà capace di precorrere i tempi adottando un modello di economia circolare con la produzione di stoviglie compostabili sin dai primi anni Duemila, e Enersys, che ha investito con decisione nella formazione come leva per costruire una nuova cultura della sostenibilità in azienda. Fra le testimonianze presentante, anche quella di Bedin Galvanica, dove la sostenibilità è intesa come caposaldo e valore imprescindibile per la crescita e lo sviluppo dell’azienda prima ancora che come obbligo normativo. Un approccio che si è tradotto nell’adeguamento della complessa realtà industriale ai più restrittivi parametri vigenti e in un investimento costante nella riduzione dei consumi energetici.

Il dibattito, introdotto da un’analisi di Camilla Speriani, founder Collectibus, consulente Niuko, sustainability strategist e communication advisor, è stato vivace e partecipato: "La buona risposta raccolta dalle imprese - spiega Marina Pezzoli, ad di Niuko – dimostra quanto sia diffuso il bisogno di confronto e di scambio su un tema su cui, anche a causa dell’emergenza attuale, la sensibilità è in forte crescita".

"Le imprese vivono un momento indubbiamente difficile – aggiunge Luca Zoppelletto, presidente del raggruppamento – il caro energia è motivo di preoccupazione diffusa. Eppure osservo nelle realtà del territorio una grande capacità di resilienza: molte imprese si sono subito attivate per mettere in campo soluzioni nuove volte a comprimere i consumi e questa congiuntura si sta rivelando anche occasione per spingere con più decisione verso un nuovo modello di business. L’incontro in Cereal Docks è stato occasione preziosa di contaminazione, attraverso la condivisione di esperienze e buone pratiche".