08/02/2013

Là dove nascono colossi d'acciaio

Per celebrare il mezzo secolo di attività, la Dettin di Schio si è regalata una nuova sede e un capannone doppio rispetto a prima.

LA NUOVA SEDE IN VIA CAMPANIA - Cinquant'anni e non sentirli. La Dettin di Schio ha celebrato i suoi cinquant'anni di attività industriale, con il segno positivo nell'aumento del capitale umano.
Nata per l'iniziativa di Attilio e del figlio Piergiorgio, ricchi dell'esperienza vissuta negli anni dopo la guerra a Milano lavorando nel settore delle cartiere, il capo famiglia negli anni '50 decide di iniziare sotto casa, in un piccolo capannone, a produrre bollitori. Nasceva così la F.lli Dettin di Attilio. Passano gli anni e nel 1956 nasce la prima officina. Da allora una continua crescita e diversificazione.
Per celebrare il suo mezzo secolo di vita i titolari, ora alla terza generazione, guidata dal figlio di Piergiorgio, l'ingegnere Luca, si sono 'regalati' una nuova sede, in via Campania in zona industriale di Schio, con un area di 12.000 metri quadri e un capannone doppio rispetto a quello che avevano nella storica sede di via Pio X a Magrè. Nuovi spazi, nuovi strumenti, nuove strategie per affrontare sempre al top le sfide del futuro.

GLI INIZI - I ricordi di Piergiorgio Dettin, che oggi ha 78 anni ed è ancora presente in azienda, affiorano numerosi.
"Abbiamo lavorato tanto per raggiungere i risultati di oggi. Avevo 15 anni quando iniziai a lavorare con mio padre Attilio a Milano, tornando a casa in vespa solo la Domenica. Ricordo la bravura di mio padre che fu tra i primi in Veneto a realizzare la saldatura dell'acciaio inox, che richiedeva un'abilità unica viste le difficoltà tecniche e i pochi strumenti a disposizione".
Oggi la Dettin, è un'azienda che, grazie all'esperienza e alla specializzazione nella lavorazione degli acciai inossidabili, ha sviluppato due settori di produzione di grande rilevanza. Parte dell'azienda è destinata a lavori di caldareria per la costruzione di apparecchi in pressione destinati all'industria chimica, petrolchimica, farmaceutica, alimentare e oil & gas. L'altro settore è riservato alla costruzione di macchine e impianti per l'industria tessile, in particolare nel settore del tinto in rocca e tinto tops.
L'organico è composto da 50 dipendenti, cui andranno ad aggiungersi alcune altre forze lavoro per garantire nel prossimo anno un allargamento del mercato rispetto ad alcuni importanti clienti stranieri. L'azienda ha chiuso il 2012 con un fatturato che supera i 9 milioni di euro.

IL SEGRETO DELLA LONGEVITÀ - "Nonostante il biennio 2010-2011 sia stato segnato da un rallentamento del fatturato – spiega Luca Dettin – il 2012 è stato positivo e sono molto fiducioso per l'anno appena iniziato. Abbiamo in programma di crescere e di dare nuove opportunità di lavoro".
Quale il segreto di una longevità così lunga e una qualità così alta? "Credo – spiega sempre Luca – che sia dovuto a due scelte aziendali portate avanti in questi decenni: mantenere il top della qualità, rinunciando anche in certi momenti a maggiori margini di guadagno per salvaguardare l'eccellenza delle macchine; e l'attenzione della nostra famiglia verso tutti i dipendenti. L'azienda è in fondo una 'family company', come dicono gli americani, e quindi cerchiamo di avere una forte attenzione alle risorse umane".
Flessibilità, versatilità, puntualità nelle consegne, servizio post-vendita sono altre caratteristiche con le quali la Dettin si adopera per soddisfare le esigenze dei clienti.

LA VOCAZIONE ESTERA - Oggi la Dettin riesce a produrre impianti automatici per l'industria tessile che arrivano anche ad avere 20 assi a controllo numerico. I clienti sono tra i maggiori a livello mondiale, in Italia, Germania, Svizzera, USA e Corea.
Il 75% circa della produzione è riservato alla progettazione e costruzione di apparecchiature quali serbatoi a pressione e/o vuoto; reattori; colonne di distillazione, frazionamento e rettifica; scambiatori di calore a fascio tubiero; bollitori, fermentatori, condensatori ed evaporatori; e una capacità di lavorare tutti gli acciai della serie 300, duplex e superduplex; acciai placcati; nickel e le sue leghe; Hastelloy; Monel, acciai al carbonio e bassolegati. Una gamma molto ampia e qualificata.
La Dettin è quasi totalmente votata all'export. Presente con i propri prodotti in 55 nazioni dei cinque continenti, ha iniziato la sua avventura all'estero negli anni '80 entrando nel mercato americano con uno dei suoi storici, più apprezzati e conosciuti macchinari del settore tessile: un rivoluzionario modello di idroestrattore per i filati in rocca denominato "Berta", in ricordo dell'omonima statua bronzea della "Berta che filava" sita in Schio e poi trafugata. Venne presentata per la prima volta nella Fiera di Milano, dove, ricorda con orgoglio Piergiorgio, "la gente che veniva commentava che l'unica vera novità della Fiera era proprio questa innovativa macchina Berta". Da lì il successo immediato con 6-7 ordini al mese, "perché la macchina era davvero una soluzione rivoluzionaria per ridurre i tempi di lavorazione e il numero di personale addetto. Bastava una persona a caricare e scaricare i filati e molto più breve era il tempo per asciugare il filato". Attualmente questa centrifuga, rivista negli anni, si è affermata a livello mondiale ed è esportata in oltre 40 Paesi, capostipite di una gamma di apparecchiature e impianti del settore tessile.
La Dettin vanta tra i suoi clienti primarie aziende nazionali e internazionali. Le prossime tappe sono la conquista di alcuni clienti internazionali che potranno dare un ulteriore sviluppo commerciale ed economico.