26/04/2017

Morato: 23 nuove assunzioni di profili internazionali, equilibrio di genere e investimenti in tecnologia

Questa politica, assieme agli investimenti in tecnologia e digitalizzazione, ha permesso di proseguire sulla strada della crescita del fatturato.

“Facciamo pane, non software, però...”. Questa frase riassume quanto la rivoluzione digitale sia pervasiva nel tessuto produttivo attuale. Anche un prodotto tradizionale come il pane non può ignorare il cambiamento portato dalla tecnologia. E non l'hanno di certo fatto Luigi e Luca Morato, rispettivamente presidente e amministratore delegato, alla guida dell'omonima Morato Pane, multinazionale tascabile che a partire dalla fine degli anni Ottanta ha rivoluzionato il concetto di pane.



Il mondo cambia velocemente e per rimanere competitive le aziende sono tenute ad avviare importanti processi di miglioramento – spiega Luca Morato –, in primis avere una struttura manageriale e investire in tecnologia”.
Negli ultimi due anni Morato ha infatti investito nel cambiamento sia ampliando uffici e magazzino ma soprattutto ammodernando le linee per venire incontro alle nuove esigenze tecnologiche, produttive e di mercato.
“Ma il principale motore dello sviluppo – continua l'amministratore delegato – è stato aver rivisto la struttura dell'azienda, accrescendo le competenze delle persone che lavorano con noi”.

Tra il 2016 e i primi mesi 2017, Morato ha infatti assunto 23 nuovi collaboratori che portano il totale dei 230 dipendenti ad avere rappresentate al suo interno ben 15 diverse nazionalità con un equilibrio di genere perfetto (50% uomini, 50% donne). “Abbiamo svolto un'indagine sulle competenze interne e identificato alcune aree in cui inserire giovani di talento - aggiunge Luca Morato -, basti pensare che l'area controllo qualità ha un'età media di 30,6 anni, con competenze nuove, non di rado legate alla digitalizzazione”.

Quella di inserire persone di diverse nazionalità non è però stata una strategia a priori, è stato semplicemente il risultato di una ricerca delle migliori professionalità senza alcun preconcetto.
“Quello che abbiamo trovato nei ragazzi che abbiamo inserito, in particolar modo in quelli provenienti dall'estero, è stata la disponibilità a fare tante cose diverse – spiega il presidente Luigi Morato –. Con il mondo che cambia ogni 10 minuti, bisogna dimostrare di sapersi adattare. Le imprese sane hanno capito che devono essere flessibili per seguire il cambiamento, questa mentalità deve pervadere anche i lavoratori. Noi imprenditori le notiamo queste qualità e sappiamo che se vogliamo continuare a stare sul mercato abbiamo bisogno di queste persone”.

Il processo di crescita, non ha riguardato solo i nuovi ingressi: “In Morato circa 120 dipendenti hanno oltre 10 anni di anzianità aziendale – continua Luca Morato –, sono un patrimonio immenso. La commistione tra le nuove competenze e il know-how interno è stata l'arma vincente di questi anni. Se infatti la tecnologia permette di essere flessibili e avere anche un colloquio diretto con il consumatore tramite web e social; poi il prodotto bisogna saperlo fare come si deve, sano e buono. Qui possiamo fare totale affidamento su quello che abbiamo creato con i nostri storici collaboratori, per questo abbiamo deciso di farli crescere e di investire in formazione interna. Tanto è vero che in molti hanno cambiato ruolo, assumendo nuove responsabilità”.

Un strategia che evidentemente sta dando i suoi frutti. Morato Pane è infatti diventato il secondo player italiano del settore, alle spalle solamente di un colosso come Barilla.
Da quando siamo nati – spiega il fondatore Luigi Morato – siamo sempre cresciuti a prescindere dagli andamenti del mercato. Anche durante la crisi abbiamo sempre avuto numeri positivi e continuiamo a crescere ed oggi siamo arrivati a fatturare oltre 65 milioni di euro e produrre oltre 23 mila tonnellate di prodotto".