Pietro Fiorentini annuncia l’ingresso nel capitale sociale di X-nano, startup nata da uno spin-off dell’Istituto Italiano di Tecnologia che sviluppa nanomateriali per la transizione energetica.
X-nano è in grado di realizzare nuovi materiali con proprietà inedite, come rivestimenti ceramici dal comportamento duttile, fondamentali per proteggere metalli in condizioni estreme, o catalizzatori ingegnerizzati alla nanoscala per incrementare l’efficienza dei processi di conversione elettrochimica dell’energia. Un know-how applicabile in molte aree della transizione energetica: dallo stoccaggio energetico nelle batterie, alla produzione di idrogeno verde o turchese, fino ad applicazioni nel nucleare di nuova generazione.
“In questi ultimi anni – dichiara Cristiano Nardi, Presidente Esecutivo del Gruppo Pietro Fiorentini – ci stiamo concentrando nella ricerca dei migliori progetti di innovazione tecnologica, per accelerarne lo sviluppo e l’industrializzazione grazie al nostro know-how in ambito produttivo e manageriale. X- nano si inserisce in una serie di operazioni funzionali alle nostre strategie nel campo della transizione energetica. Questa operazione, in particolare, offrirà opportunità più ampie anche in altri settori complementari, grazie allo straordinario contenuto tecnologico coperto dai loro brevetti”.
“Le urgenti sfide della transizione energetica – commenta Paolo Mutti, CEO e cofondatore di X-nano – possono essere vinte solo con la forte collaborazione tra l’industria e la ricerca. X-nano è una dimostrazione di questa necessità e insieme a Pietro Fiorentini vogliamo mettere a terra il potenziale delle nanotecnologie a beneficio dell’energia di domani”.
“Nella mia attività di ricerca – aggiunge Fabio Di Fonzo, Presidente, CTO e cofondatore di X-nano – ho sempre perseguito l’obiettivo di facilitare la rivoluzione ecologica nel settore dell’energia tramite lo sviluppo di materiali ingegnerizzati alla nano-scala. La nostra startup è nata per concretizzare tale visione e la partnership con Pietro Fiorentini sarà fondamentale per trasformare questo sogno in una realtà industriale, unico modo per ottenere un reale impatto nella transizione energetica”.