“I maschi non hanno polpastrelli evoluti se non quando fanno gli artigiani. Le donne invece hanno i polpastrelli evoluti per definizione ereditaria, perché fanno la tela di Penelope”.
Le suggestioni e i paragoni dello storico dell'arte Philippe Daverio non sono mai scontati. Non lo sono stati nemmeno in occasione della serata di presentazione delle opere di Lucia Filippi, emergente artista contemporanea vicentina che, dopo un lungo tour di esposizioni internazionali, ha mostrato per la prima volta le sue tele nella terra natia. Nello specifico, il 26 ottobre nella cornice di Villa Zileri Motterle a Monteviale, nella sala impreziosita dagli affreschi del Tiepolo. Occasione eccezionale resa possibile grazie alla collaborazione tra l'entourage dell'artista, il Gruppo Motterle, lo studio Pirola, Pennuto, Zei e associati, banca Mediolanum.
Per descrivere le peculiarità del gesto pittorico di Lucia Filippi (titolare, con Cristian Zoppini, dell'azienda Direzione Risorse Umane) l'ideatore e conduttore di Passepartout è risalito fino al paleolitico senza mancare di 'scomodare' anche il mito, quello di Penelope.
“Le donne sono tutte in un qualche modo discendenti da Penelope. Stanno tutte tessendo in modo manuale e la tessitura fa far loro i gesti tipici della tessitura. Poi la notte disfano e il giorno dopo rifanno, esattamente come Penelope. I quadri di Lucia Filippi sono delle tessiture”.
Una visione ancestrale che Daverio ribadisce più volte: “Lei non ha studiato all'accademia, ma ha portato l'essere paleolitico nei suoi quadri. Oggi, questo la rende interessante. Questo gesto iniziale, primordiale, è quello della capacità di muover le cose, di tener insieme il bambino e il fuoco acceso e di trasformarlo in un gioco finale che è un gioco visivo. Questi sono dei lavori da polpastrello, sono totalmente fisici ma hanno una cosa curiosa: un loro equilibrio”.
L'excursus di Daverio, tra antropologia, storia e mito, sulle opere di Filippi sarà, almeno per ora, un unicum nel Vicentino. Le composizioni dell'artista berica torneranno infatti a mostrarsi oltre confine, o, meglio, oltreoceano fino ad aprile 2017: allo Spectrum Miami art show dal 30 novembre al 4 dicembre 2016, al LA art show dal 11 gennaio al 15 gennaio 2017 e al Zhou brothers art center di Chicago ad aprile 2017.
Le suggestioni e i paragoni dello storico dell'arte Philippe Daverio non sono mai scontati. Non lo sono stati nemmeno in occasione della serata di presentazione delle opere di Lucia Filippi, emergente artista contemporanea vicentina che, dopo un lungo tour di esposizioni internazionali, ha mostrato per la prima volta le sue tele nella terra natia. Nello specifico, il 26 ottobre nella cornice di Villa Zileri Motterle a Monteviale, nella sala impreziosita dagli affreschi del Tiepolo. Occasione eccezionale resa possibile grazie alla collaborazione tra l'entourage dell'artista, il Gruppo Motterle, lo studio Pirola, Pennuto, Zei e associati, banca Mediolanum.
Per descrivere le peculiarità del gesto pittorico di Lucia Filippi (titolare, con Cristian Zoppini, dell'azienda Direzione Risorse Umane) l'ideatore e conduttore di Passepartout è risalito fino al paleolitico senza mancare di 'scomodare' anche il mito, quello di Penelope.
“Le donne sono tutte in un qualche modo discendenti da Penelope. Stanno tutte tessendo in modo manuale e la tessitura fa far loro i gesti tipici della tessitura. Poi la notte disfano e il giorno dopo rifanno, esattamente come Penelope. I quadri di Lucia Filippi sono delle tessiture”.
Una visione ancestrale che Daverio ribadisce più volte: “Lei non ha studiato all'accademia, ma ha portato l'essere paleolitico nei suoi quadri. Oggi, questo la rende interessante. Questo gesto iniziale, primordiale, è quello della capacità di muover le cose, di tener insieme il bambino e il fuoco acceso e di trasformarlo in un gioco finale che è un gioco visivo. Questi sono dei lavori da polpastrello, sono totalmente fisici ma hanno una cosa curiosa: un loro equilibrio”.
L'excursus di Daverio, tra antropologia, storia e mito, sulle opere di Filippi sarà, almeno per ora, un unicum nel Vicentino. Le composizioni dell'artista berica torneranno infatti a mostrarsi oltre confine, o, meglio, oltreoceano fino ad aprile 2017: allo Spectrum Miami art show dal 30 novembre al 4 dicembre 2016, al LA art show dal 11 gennaio al 15 gennaio 2017 e al Zhou brothers art center di Chicago ad aprile 2017.