16/03/2022

Farsi trovare su Google dalla persona giusta nel momento giusto: vale anche per il B2B?

Intervista con Chiara Storti, Google Partner Certificata.

Perché per un’azienda è necessario avere una conoscenza professionale dell’utilizzo di Google nonostante il fatto che, come utenti, abbiamo comunque una familiarità?

Per capire come farsi trovare dalle persone giuste e magari in maniera migliore rispetto ai concorrenti. Google fornisce risposte in base ai propri algoritmi che vanno a sondare come e chi fa la ricerca. Due persone con due device diversi, con abitudini diverse, se cercano una cosa, anche con le stesse parole, probabilmente avranno due risultati diversi. Capire come Google decide chi posizionare prima e chi dopo è fondamentale per farsi trovare nel posto giusto nel momento giusto.
 

La visibilità sul motore di ricerca è gratis?

Si potrebbe rispondere di “sì” perché apparire nel motore di ricerca non comporta alcun costo diretto, il punto è: dove e quando appari. Per una visibilità organica (quella gratuita) comunque spesso servono sforzi in termini di tempo e lavoro (o costi per la prestazione di specialisti) sulla Seo, ovvero su codice, struttura e contenuti del sito affinché siano ottimizzati per il motore di ricerca.

In parallelo, a pagamento c’è la possibilità di fare le Ads, la pubblicità, con cui fare campagne specifiche su talune parole chiave, per esempio, con tempi più rapidi e una portata molto importante. Però, anche qui, eventuali campagne vanno inserite in una strategia chiara: la pubblicità una tantum senza strategia sono quasi sempre soldi buttati.
 

Vale anche per il B2B che è abituato a canali di promozione e vendita più tradizionali?

Certo, perché Google è un canale aggiuntivo, non alternativo al venditore o al distributore. La riprova, poi, l’abbiamo avuta in questi due anni di pandemia che ci ha costretto a bloccare o limitare gli spostamenti fisici. Abbiamo toccato con mano come questo sia stato un ostacolo enorme e come possa essere invece efficace una presenza online per poter portare avanti, in parallelo, il nostro business con altri canali.
 

A proposito di B2B, cosa fare per partire da zero?

Non c’è una risposta univoca, purtroppo la risposta è: “dipende”. Dipende dal tipo di business, dal tipo di clienti, quanti sono, quali sono, come si muovono online e offline. La strategia va definita su questo, non esiste una formula magica che va bene per tutti.

Però il digital ci permette di avere molti dati e fare molte analisi in questo senso, anche con strumenti assolutamente gratuiti. Banalmente, se si hanno siti e social, è utilissimo andare a guardare con attenzione i dati di Google Analytics, che è gratuito, e poi di Search Console, che ci permette di vedere come il motore di ricerca “vede” il nostro sito e di conseguenza come lo posiziona.

Con Analytics, poi, abbiamo davvero moltissimi dati sul comportamento che le persone hanno nel nostro sito: non solo quali pagine vengono visualizzate, ma anche cosa si clicca, come va lo scroll, come gli utenti interagiscono con pulsanti e come funzionano le call to action su preventivi, contatti etc…

Già questo, solo ottica sito web, offre molti spunti per migliorare le prestazioni. Ovvio però che parliamo degli utenti già arrivati sul sito, per farli arrivare vanno fatte altre analisi con altri strumenti.
 

E se l’analisi viene fatta da un professionista esterno, l’azienda a cosa deve fare attenzione? E quale deve essere la frequenza di lettura dei report?

Nella lettura dei dati di web analisi è fondamentale avere una reportistica che semplifichi il pannello di Google, perché i dati sono moltissimi con il rischio che il “rumore” sovrasti invece l’analisi dei dati utili. È quindi altrettanto importante che il report sia calzato sulle necessità di ogni singola azienda, per questo è decisivo fare una precisa analisi della clientela e dei possibili punti di contatto con essa.

Perciò, anche quando ci si interfaccia con agenzie o consulenti, va fatta una stesura preliminare delle necessità dell’azienda e, di conseguenza, un piano di misurazione ma che poi va modulato ed eventualmente modificato nel tempo.

Poi, se il sito o i social su cui si sta lavorando sono recenti e gli obiettivi a medio termine, il report si può leggere ogni 2 settimane. Se invece l’attività sul web è ben avviata e i numeri consistenti, il monitoraggio deve essere almeno settimanale, per evitare di fare investimenti in web marketing che non funzionano.
 

Il tool che un’azienda deve usare tutti i giorni?

Al di la dell’intelligenza, che uso come metafora per richiamare ancora alla necessità di una strategia ben ponderata, sicuramente Google Data Studio con cui posso avere dei report che integrano in un unico posto: Analytics, Search Console e campagne di Google Ads.

 

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L'esperta Google Partner Certificata Chiara Storti farà una carrellata delle novità fondamentali relative al mondo Google da tenere d'occhio per le strategie di digital marketing in occasione di un webinar aperto e gratuito che si terrà mercoledì 23 marzo dalle 11:30 alle 12:30:

Nuove funzionalità e logiche Google per il digital marketing B2B e B2C

Temi principali: 

  • Google motore di ricerca, My Business e Maps
  • Google Ads:  
  • Google Analytics


Per info: 0444-232500 o digitalmarketing@confindustria.vicenza.it