05/08/2015

Basso Vicentino, dove l'industria è “giovane” e la viabilità finalmente migliora

Un’area industriale giovane ha un fattore a suo favore: i margini di crescita. Servono però vie di comunicazione adeguate: ora c’è la Valdastico Sud, senza soluzioni di continuità fino al Polesine.

E’ l’eterna contrapposizione fra Nord e Sud: più industrializzato il primo, più ancorato alle sue origini rurali il secondo. Fatte le dovute proporzioni, è così anche nella provincia di Vicenza. L’economia del l'Area berica, denominazione usata per definire in sostanza il Basso Vicentino, è rimasta legata alla terra più a lungo che in altre aree, qui l’industrializzazione è iniziata dopo, è più “giovane”, con i vantaggi e gli svantaggi che ciò comporta. In questo territorio lo sviluppo di stabilimenti produttivi ha avuto luogo solo negli anni 70 e 80.

“L’industria di Noventa e del Basso Vicentino ha caratteristiche ancora molto diverse da quelle che si riscontrano a Vicenza, ad Arzignano, a Schio o a Bassano – afferma l’ing. Filippo Tognetto di Tognetto Srl, società di Campiglia che opera nel campo dell’edilizia civile ed industriale -. Basta fare un giro in auto nelle nostre zone per rendersi conto che questo è un territorio ancora molto legato a una tradizione contadina e a un’economia agricola. Uno degli aspetti che si notano è la dimensione delle aziende. Sono quasi tutte piccole o tutt’al più medie, quelle classificabili come grandi industrie sono pochissime. Ma questa non è la sola differenza che si nota. La cosa che più ci differenzia dal resto della provincia è la mentalità. Qui ci sono meccanismi più lenti, forse più scetticismo. Gli imprenditori abituati a lavorare con l’estero non sono molti e, visto come sta rispondendo il mercato interno, questo non è certamente un punto a nostro favore”.

I molti capannoni vuoti ne sono la conferma. Dalla crisi, sostiene Filippo Tognetto, non si è imparato abbastanza: “Come è accaduto anche altrove, fra le aziende di Noventa e delle aree vicine c’è stata una forte scrematura. Purtroppo non ho visto quel cambiamento di rotta, quella riorganizzazione aziendale che ha consentito a molte imprese di sopravvivere alla crisi e, non di rado, di trovare nuovi slanci per essere competitive sul mercato”.

Un’area industriale giovane ha un fattore a suo favore: i margini di crescita. Impossibile svilupparsi senza vie di comunicazione adeguate, e la Riviera Berica non lo è di sicuro. Ora però c’è la Valdastico Sud, senza soluzioni di continuità fino al Polesine. Vicenza e gli altri centri della provincia ora sono molto più vicini. Viene da chiedersi come si è riusciti finora a farne senza.
“I vantaggi sono enormi – dice Tognetto -. Se prima visitavo un cantiere in una mattina, adesso nello stesso tempo riesco a raggiungere due destinazioni. Una manna dal cielo non sono solo per chi deve andare verso Vicenza, ma anche per chi deve raggiungere lo snodo autostradale di Bologna. Questa nuova arteria cambia completamente l’appetibilità di quest'area dal punto di vista imprenditoriale, incentiverà sicuramente investimenti e darà un nuovo impulso allo sviluppo della nostra economia. C’è un modo di dire che casca a fagiolo: il grado di civiltà di un paese si misura dalle sue strade”.

La Valdastico Sud non fa felici solo coloro che producono e trasportano merci. Con una Riviera Berica notevolmente alleggerita, anche le strade di prossimità vengono sgravate da buona parte del traffico, soprattutto quello pesante, a tutto vantaggio della vivibilità dei centri abitati.
“La Riviera Berica è sempre stata il punto nero del nostro sistema viario – commenta il sindaco di Noventa Vicentina, Marcello Spigolon -. Sin da quanto è stato aperto il primo troncone della Valdastico Sud si sono visti meno mezzi pesanti sulle strade. Il 31 agosto verrà inaugurato il casello di Agugliaro-Noventa e la Valdastico Sud sarà completata, a quel punto il nostro territorio uscirà definitivamente dall’isolamento che lo ha sempre penalizzato”.

E sarà ancora meno isolato se un giorno sarà provvisto di una rete internet veloce. Sotto la pista ciclabile che costeggia la Riviera, fa sapere l’amministrazione comunale di Noventa, sono stati predisposti i cablaggi per la fibra ottica. Tuttavia, sull’attivazione del servizio (aree, date, modalità), non si sa molto.
“La connettività di cui disponiamo è assolutamente inadeguata – rincara Filippo Tognetto -. Se vuoi una linea veloce, in grado di supportare una mole consistente di dati, ti devi arrangiare a tue spese con un impianto fatto da privati. In caso contrario la tua azienda ha il freno a mano tirato. Le amministrazioni comunali sembrano non avere capito quanto sia importante per le imprese disporre di una connettività al passo con i tempi. Forse lo stanno capendo adesso grazie alle lamentele degli imprenditori”.

L’industria del Basso Vicentino sarà pure un virgulto tardivo, ma non si fa mancare i suoi casi virtuosi. Da queste parti l’integrazione fra la scuola e il lavoro ha prodotto realtà esemplari. Nell’ambito di un progetto avviato da Confindustria Vicenza, aziende come la Saf e la Ams di Grancona hanno donato dei torni a controllo numerico all’istituto Da Vinci-Masotto di Noventa. Un modo per accorciare le distanze fra aziende e scuole e per accrescere le competenze dei neo-diplomati che si affacciano al mondo del lavoro.

Eros Maccioni
Fonte immagine: Wikipedia