07/07/2021

Scuola, Lara Bisin: “Bene l'inizio a metà settembre, in presenza. Ma come?"

La vicepresidente: "Non conta solo il ‘quando’, conta anche il ‘come’: trasporti, aule, docenti, misure di sicurezza sono fondamentali”.

La Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega al Capitale Umano, Lara Bisin, esprime il suo commento in merito al dibattito sull’inizio dell’anno scolastico.

“Nel corso degli ultimi due anni scolastici, gli studenti di ogni ordine e grado hanno subito un indebolimento del proprio percorso formativo che è stato gravissimo.

Le scelte che hanno portato a questo sono state necessarie per tutelare la salute dei giovani, in primis, così come la salute pubblica ed è chiaro che nessuno può contestare questo principio (anche se i metodi, da quelli riguardante il trasporto pubblico fino ai banchi a rotelle non possono certo essere considerati inattaccabili).

Ma ora, con quasi due anni trascorsi e con informazioni, esperienza, risorse e soprattutto i vaccini, si dovrebbe pensare di colmare questo enorme gap formativo, anche con formule fuori dagli schemi classici e che guardino oltre i protocolli ministeriali che scontano decenni di immobilismo. È un bene, quindi, che non sia stato confermato lo slittamento dell’inizio dell’anno scolastico che non avrebbe assolutamente giovato agli studenti e alle studentesse la cui istruzione dovrebbe essere la priorità di questo Paese.

La questione, però, non è solo ‘quando’ inizia la scuola (cosa comunque fondamentale... quante ore effettive sono state fatte negli ultimi due anni scolastici rispetto a quelle previste?) ma anche ‘come’.

Il trasporto pubblico si sta organizzando per la ripresa al 100% delle scuole?

Il personale sarà sufficiente e assegnato con stabilità o si andrà avanti a supplenze fino ad ottobre, come al solito, con una modalità ormai consolidata e indegna di paese civile?

Il mondo è cambiato radicalmente: programmi, modalità didattiche, coinvolgimento del mondo del lavoro - pari a quasi zero - rimarranno gli stessi?

Temo siano domande retoriche, almeno per quanto riguarda le scelte del Ministero. Spero però che almeno per quanto riguarda le competenze locali, si faccia tutto il possibile per permettere alle nuove generazioni di costruirsi il proprio futuro e le proprie opportunità.

Ci aspettiamo un inizio di anno scolastico puntuale, una ripartenza in presenza con aule, insegnanti e trasporti pronti per salvaguardare salute e didattica. Insieme.

Dopo quasi due anni di tempo per lavorarci, ogni alternativa rappresenterebbe una sconfitta per tutti noi adulti e un’ennesima spada di Damocle appesa sopra le teste degli studenti verso cui dovremmo invece essere doppiamente responsabili

Se ogni volta si trova un nuovo alibi per non sistemare vecchi e nuovi problemi, non usciremo mai dall’emergenza”.