29/03/2023

“Acciaio: le nuove frontiere della sostenibilità” le strategie di AFV Beltrame Group

Tra gli obiettivi del piano di decarbonizzazione la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera del 40% entro il 2030

Un momento di relazione e di approfondimento. Nascono con questo spirito gli eventi di AFV Beltrame Group, dal titolo “Acciaio. Le nuove frontiere della sostenibilità” organizzati in Italia, Francia, Svizzera e Romania. 

L’evento italiano si è svolto ieri 28 marzo allo Chervò Golf Hotel & Resort a San Vigilio Pozzolengo (Brescia), alla presenza del management aziendale e autorevoli relatori che sono stati protagonisti della tavola rotonda, con la moderazione di Stefano Barisoni, vice direttore esecutivo Radio 24 - Il Sole 24 Ore.

Un’occasione speciale per illustrare alla platea degli ospiti (clienti e stakeholder), il proprio piano di investimenti in tema di decarbonizzazione entro il 2030 e per presentare l’innovativo Chalibria, acciaio certificato ‘carbon neutral’.

Presenti all’incontro, Carlo Beltrame e Raffaele Ruella, rispettivamente head of group business development e CEO di Francia e Romania e CFO e head of Corporate Services, managing director di AFV Beltrame Group; Alessandra Ricci, amministratore delegato SACE; Regina Corradini d’Arienzo, amministratore Delegato Simest; Giovanni Baroni, vicepresidente di Confindustria e presidente Piccola Industria Confindustria; Carlo Carraro, rettore emerito e professore di Economia Ambientale Università Cà Foscari di Venezia, vice president del working group III dell’IPCC delle Nazioni Unite e Marco Mari, presidente Green Building Council Italia.

Gli interventi degli ospiti si sono focalizzati sull’approfondimento dei nuovi trend dell’economia in generale, con focus sui cambiamenti della filiera dell’acciaio, alla luce della normativa dettata a livello europeo.

Ad aprire i lavori dell’evento, Barbara Beltrame, Vicepresidente Confindustria e Head of Communication & Marketing AFV Beltrame Group:attraverso Chalibria stiamo dimostrando che la sostenibilità può e deve essere totalmente integrata nel business, nella strategia, nella cultura e nell’intera catena del valore. Essere o non essere sostenibili non è più una scelta: ne va della sopravvivenza sul mercato”.

La sostenibilità è intrinseca al processo produttivo di AFV Beltrame Group e per essere competitivi nel mondo bisogna essere efficienti, con un investimento in cinque anni di circa 200 milioni di euro. Un articolato piano di decarbonizzazione che si fonda sull’efficienza energetica,  con la riduzione dei consumi, con il rinnovamento dei forni di riscaldo, miglioramento dell’efficienza, l’aumento dell’utilizzo dell’energia rinnovabile al posto dell’energia fossile, pratiche di economica circolare, con la sostituzione di materiali naturali con materiali di recupero con i polimeri, il riutilizzo della scoria bianca al posto della calce - ha commentato Raffaele Ruella, CFO e head of Corporate Services, managing director AFV Beltrame Group e poi soluzioni all’idrogeno ancora non applicabili, ma il collegamento con i centri di ricerca e le università aiuta in questa direzione”.

Attraverso Chalibria vogliamo trasmettere la strategia di sostenibilità del gruppo. Quello su cui stiamo cercando di concentrarci è essere sicuri di avere il prodotto giusto: le evoluzioni a livello europeo sono talmente veloci, i cambiamenti così rapidi che bisogna rispondere tempestivamente - ha spiegato Carlo Beltrame, head of group business development e Country Manager di Francia e Romania -  “Possiamo essere considerati oggi il primo produttore in Francia adempiente alla legge contro il greenwashing, grazie al nostro acciaio certificato ad emissioni zero”.

Nonostante le emissioni generate durante le attività del Gruppo, siano al sotto delle medie internazionali ed europee di settore, l’azienda intende migliorare ancora le proprie performance con un taglio del 40% al 2030 (rispetto al 2015).

 

Alessandra Ricci, Amministratore delegato di SACE

La transizione sostenibile è un percorso che riguarda tutti, cittadini, imprese e organizzazioni. E noi del gruppo SACE lo abbiamo intrapreso con il nuovo Piano Industriale INSIEME 2025, facendo della sostenibilità la nostra strategia e ridisegnando il nostro business model. Sosteniamo la transizione green con degli strumenti concreti, in ambito internazionale con i Green Loan e i Sustainability-Linked Loans, e sul mercato domestico con le nostre Garanzie Green, che fanno di noi l’unica realtà italiana in grado di garantire e al contempo rilasciare certificazioni green taxonomy compliant. Da dicembre 2020 ad oggi abbiamo già supportato centinaia di progetti green in Italia per oltre 8 miliardi di euro e oggi lo facciamo anche con nuovi strumenti come il Green Reverse Factoring, grazie all’introduzione di meccanismi premianti in funzione della proiezione ESG delle imprese fornitrici”.

 

Regina Corradini d’Arienzo, Amministratore delegato di SIMEST

“Quello della siderurgia è un settore estremamente rilevante per il tessuto produttivo nazionale. Negli ultimi due anni SIMEST ha concesso finanziamenti agevolati a 230 imprese per €80 milioni, il 50% dei quali sono state indirizzati ad operazioni di transizione digitale ed ecologica. La sfida dei prossimi anni per la siderurgia è, infatti, proprio quella di favorire un processo di trasformazione verso la sostenibilità produttiva, elemento chiave per mantenere alta la competitività a livello internazionale. Per questo motivo, SIMEST è pronta – grazie al nuovo Piano Strategico “ImPatto d’Impresa: Sì, un Patto per la Crescita” – a sostenere gli investimenti in tal senso anche di tutte le imprese della filiera, al fine di essere al fianco dell’intero ciclo produttivo che comprende molte PMI strategiche: siamo consapevoli che il successo dell’industria manifatturiera italiana nel mondo non possa prescindere da uno sviluppo sostenibile e dalla transizione ecologica del settore siderurgico nazionale”.

 

Giovanni Baroni, Vicepresidente di Confindustria e presidente Piccola Industria Confindustria

Abbiamo di fronte una grande transizione che certamente condividiamo come obiettivo ma che non ci trova d’accordo nel metodo. Il faro deve rimanere quello della neu­tra­li­tà tec­no­lo­gi­ca, sen­za scel­te di­ri­gi­ste come fat­to per l'au­to­mo­ti­ve. Altrimenti rischiamo di danneggiare irreparabilmente im­por­tan­ti fi­lie­re in­du­stria­li eu­ro­pee con no­te­vo­li ri­ca­du­te oc­cu­pa­zio­na­li. Proprio per questo nei giorni scorsi abbiamo presentato lo studio ‘Scenari e valutazioni di impatto economico degli obiettivi Fit for 55 per l’Italia’ per fornire un contributo alla costruzione del nuovo piano energetico che il nostro Paese dovrà adottare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. Abbiamo delineato, infatti, un percorso di decarbonizzazione alternativo che, pur raggiungendo la stessa riduzione di emissioni di gas serra - pari a -55% al 2030 ri­spet­to al 1990 - attraverso un uso efficiente delle risorse economiche, lascia ai sin­go­li Pae­si de­ci­de­re la mo­da­li­tà. Il ri­sul­ta­to emer­so è la ne­ces­si­tà di mo­bi­li­ta­re 1120 mld di in­ve­sti­men­ti nei pros­si­mi 10 anni, con un rit­mo di 147 mld ­l'an­no. Ed è evidente che le imprese, in particolare le Pmi, debbano essere sostenute e guidate in questo percorso affinché possano reperire risorse e competenze per trasformarsi. L’obiettivo deve rimanere quello di favorire lo sviluppo industriale, tutelare la competitività internazionale delle imprese italiane e contenere il costo sociale della transizione. C'è una stra­da ita­lia­na nel pro­ces­so di tra­sfor­ma­zio­ne eco­lo­gi­ca e come Con­fin­du­stria stiamo provando a tracciarla”.

 

Carlo Carraro, rettore emerito e professore di Economia Ambientale Università Cà Foscari di Venezia, Vice president del working group III dell’IPCC delle Nazioni Unite 

Il settore dell’acciaio è uno dei principali contributori, tra i settori industriali a livello mondiale, delle emissioni climalteranti. Per conseguire gli obiettivi che il mondo si è dato al fine di controllare gli effetti negativi che stanno avendo i cambiamenti climatici sui nostri sistemi economici e sociali, è quindi necessario che le imprese che producono acciaio accelerino il processo di riduzione delle emissioni. Questa accelerazione, indispensabile per far fronte ai cambiamenti del clima, porterà anche importanti benefici economici alle imprese dell’acciaio, perché riduce i costi che il settore dovrà sopportare quando sarà obbligato ad acquistare i permessi di emissione (oggi in Europa valgono quasi 100 euro a tonnellata di carbonio). Oltre al rischio di un aumento dei costi finanziari per le imprese meno green generato dalle nuove politiche della Banca Centrale Europea. La scelta di Chalibria è quindi particolarmente lungimirante, per AFV Beltrame e per i giovani di oggi e di domani”.

 

Marco Mari, Presidente del Green Building Council Italia

“Come GBC Italia abbiamo raccolto con estremo interesse l’invito di AFV Beltrame Group a partecipare a questa giornata dedicata al tema della sostenibilità nel settore dell’acciaio. Si tratta di uno dei settori strategici della nostra economia e ricopre un ruolo di prim’ordine all’interno della filiera del costruito a livello globale. Se si considera che la filiera edilizia e immobiliare impattano per oltre il 40% delle emissioni globali di CO2 e che la produzione dell’acciaio è responsabile di circa il 7%, emerge con estrema chiarezza l’urgenza di rileggere le strategie sulla intera filiera dell’ambiente costruito. I segnali che giungono anche dall’ultimo rapporto IPCC sono tanto chiari quanto allarmanti, serve una nuova visione, fondata sui principi di decarbonizzazione, circolarità e contemporaneamente capace di riduzione delle ulteriori variabili che incidono sull’impatto ambientale, ad iniziare dalla circolarità e tutela della risorsa idrica. Abbiamo già posto le basi per una transizione della filiera edilizia ed immobiliare capace di promuovere uno sviluppo pienamente sostenibile nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, ma ora serve una concreta e decisa accelerazione. È davvero incoraggiante essere coinvolti in giornate come questa: il confronto sistemico tra tutti gli stakeholder coinvolti per tracciare con determinazione e accelerare il processo di trasformazione è fondamentale, come Associazione, ci impegniamo quotidianamente a promuovere una nuova cultura dell’abitare, verso un ambiente costruito migliore, più resiliente, sostenibile e salubre”.