26/02/2014

Alla Balkanzinc il premio “Investimento dell'anno 2013” di InvestBulgaria

Balkanzink ha portato a termine la realizzazione di un impianto industriale in Bulgaria per la zincatura di strutture in acciaio.

Balkanzinc AD, azienda avviata lo scorso anno in Bulgaria su iniziativa di imprenditori italiani e in particolare vicentini, ha ricevuto il 6 febbraio scorso il riconoscimento “Investimento dell'anno 2013” da parte dell'Agenzia per gli investimenti InvestBulgaria. Il premio viene assegnato annualmente alle otto aziende che hanno realizzato i progetti di investimento più significativi nel paese.

Alla cerimonia, alla quale hanno partecipato il premier bulgaro Plamen Oresharski e il ministro dell’Economia Dragomir Stoinev, è stato premiato Giuseppe Fortuna, presidente del Consiglio di amministrazione di Balkanzinc e presidente del Raggruppamento di Valdagno di Confindustria Vicenza.

Lo scorso anno Balkanzink ha portato a termine la realizzazione di un impianto industriale per la zincatura di strutture in acciaio, creando 40 nuovi posti di lavoro nella regione di Ruse, nel Nord Est della Bulgaria al confine con la Romania. L’investimento è pari a 2,5 milioni di euro ed è stato realizzato in collaborazione con UniCredit Bulbank, parte del gruppo UniCredit.

L’investimento rappresenta un importante contributo tecnologico per il tessuto industriale bulgaro. Nel breve periodo l’azienda mira a diventare uno dei punti di riferimento nel segmento industriale della zincatura sia nel nord della Bulgaria sia in gran parte della vicina Romania.

“L'azienda è nata per coprire il segmento della zincatura e del trattamento dei metalli - spiega Giuseppe Fortuna - e si è insediata in uno stabilimento costruito ex novo nel nord del paese, sul Danubio, una scelta logistica motivata dal fatto che una via d'acqua così importante è strategica rispetto al nostro obiettivo di puntare a nuovi mercati dell'est e del centro Europa. Ulteriore valore dell'azienda è quella di essere vicina a mercati di quali puntiamo per il futuro, come il Kazakhstan, la Georgia e il futuro Iran”.