“Fare Impresa con il metodo SCRUM” è l'iniziativa che coinvolge tutte le classi terze dell’Istituto ITIS Rossi di Vicenza.
Giunto alla sesta edizione, il progetto si propone di dare ai giovani partecipanti un duplice obiettivo:
1. dare concretezza alla propria formazione, applicando ad un caso reale le competenze acquisite in classe;
2. favorire una scelta consapevole del proprio futuro percorso di studio o di inserimento lavorativo.
A rendere possibile la realizzazione di questo progetto, ideato da ILM-it Istituto Lean Management, è la partecipazione di ben 9 aziende del territorio: Legor Spa, Clerprem Spa, Salin Srl, Salvagnini Spa, Veca Spa, Zoppelleto Spa, Ha Italia Spa, Viatek Spa, Digital Innovetion Hub Vicenza.
Le imprese, con il coordinamento della Commissione Scuola Confindustria Vicenza, hanno fornito i temi di lavoro e hanno accolto tutte le ragazze e i ragazzi per una visita del proprio stabilimento produttivo.
Ogni settimana su Industria Vicentina daremo spazio alla testimonianza di ciascuna delle 9 imprese coinvolte nel progetto. Questa settimana diamo spazio all'intervento di Mauro Frigo, vicepresidente di Veca Spa.
Perché avete scelto di partecipare a questo progetto e cosa vi aspettavate dallo stesso. L’aspettativa è stata soddisfatta?
Abbiamo scelto di partecipare al progetto perché riteniamo che i ragazzi vanno stimolati a usare le proprie competenze, sia personali che acquisite, per poter da corpo a progetti innovativi. Ci aspettavamo coinvolgimento, curiosità, spirito di osservazione e inventiva. L’aspettativa è stata soddisfatta appieno.
Quale progetto/sfida avere proposto ai ragazzi e perché?
Avevamo proposto ai ragazzi di poter progettare un a macchina che ad oggi non esiste: ci serviva una attrezzatura che potesse trasportare polvere di polietilene di vari colori da un punto comune\silos a tutte le nostre macchine per lo stampaggio Rotazionale. La difficoltà stava nel fatto che il materiale si carica elettrostaticamente aderendo cosi alle pareti dei vari tubi, inquinando così il materiale in transito successivo. Ciò nono può accadere perché il prodotto diverrebbe inservibile e inutilizzabile. Doveva inoltre fare si che la polvere trasportata nello stampo, fosse pesata. Al momento questo lavoro viene fatto manualmente con polvere in contenitori molto grandi, viene versata con una paletta in secchi, pesata e versata negli stampi. Ciò comporta un pericolo per gli operai in quanto se suddetta polvere va a terra e non viene pulito, rende la superficie scivolosa quasi come ci fossero a terra delle palline. Inoltre porta via molto spazio, creando ingombri notevoli e perdite di tempo.
Come valutate il lavoro dei ragazzi?
I ragazzi si son dimostrati fin da subito molto curiosi e attenti e hanno capito che il progetto non era un gioco o una perdita di tempo, anzi. Si son dedicati in modo fantastico a trovare varie soluzioni, chiamando, facendo domande e venendo di persona a vedere il problema e gli spazi e distanze da coprire.
Come migliorereste l'esperienza? Avete suggerimenti operativi?
L’esperienza andrebbe migliorata lasciando loro più tempo e come suggerimento operativo direi che poter mettere a disposizione il laboratorio per produrre anche un semplice modellino, sarebbe molto gratificante.
Consigliereste la partecipazione ad altre aziende?
Consiglio senza se e senza ma la partecipazione di altre aziende! È un’esperienza anche per noi poter vedere all’opera i nostri giovani. Dire che è entusiasmante e incoraggiante, vorrebbe dire sminuire ciò che ci portiamo a casa e ciò che doniamo ai giovani in termini di inventiva ed esperienza. Toccano con mano cosa vuol dire lavorare per un azienda. Assicuro che non è una perdita di tempo come molti possono pensare.
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