FITT, gruppo leader globale nato in Italia nel 1969 e pioniere nella produzione e nello sviluppo di soluzioni finalizzate al passaggio di fluidi per uso domestico, professionale e industriale, ha organizzato una rassegna di eventi sul tema parità di genere.
Un mese di appuntamenti, dal 18 ottobre a teatro con uno spettacolo sulla violenza di genere e si conclude fino al 19 novembre con un incontro sull’educazione finanziaria, in cui FITT, che proprio recentemente ha ottenuto la certificazione B Corp, sceglie di indagare la parità di genere da diversi punti di vista.
La parità di genere, oltre ad essere un diritto fondamentale degli esseri umani e a garantire a metà della popolazione del mondo di essere completamente parte attiva nella società, ha degli impatti positivi anche a livello di organizzazione aziendale: migliora l’ambiente di lavoro, aumenta la produttività e i ritorni finanziari, riduce il tasso di abbandono, sostiene la diversificazione dei talenti e accresce la reputazione aziendale.
A marzo di quest’anno, FITT ha sottoscritto i Women’s Empowerment Principles (WEPs), istituiti da UN Women e UN Global Compact e ispirati agli standard internazionali sul lavoro e sui diritti umani. Con questa azione, FITT si è impegnata a sostenere i valori condivisi dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione delle donne sul posto di lavoro, nel mercato e nella comunità in cui opera.
“Abbiamo fatto molta strada da marzo ad oggi, eppure siamo soltanto all’inizio di questa avventura. – dichiara Sara Trentin, HR Director di FITT – Abbiamo individuato tre aree primarie in cui impegnarci concretamente: violenza e molestie sessuali, sviluppo professionale e non discriminazione. Abbiamo adottato un approccio di genere nel misurare gli impatti dei nostri processi di gestione interna valutando in chiave gender gli indicatori HR. Abbiamo mappato i processi di selezione, di mobilità interna e di formazione, così come pure il processo di revisione salariale. Il divario retributivo medio di genere in tutto il perimetro del Gruppo, riportato nel nostro bilancio di sostenibilità, è in linea con quello Europeo e migliore di quello Italiano, ma ci impegniamo a ridurlo attraverso gli audit salariali annuali e le politiche di trasparenza. Tutto questo però rientra nel campo organizzativo, sappiamo molto bene che la parità di genere è anche e soprattutto un tema culturale. Perciò abbiamo deciso di promuovere questa rassegna. Informare, formare ed educare vanno di pari passo la costruzione di una solida cultura aziendale.”
La rassegna, che si chiama "Unlocking Inclusion" non ha un riferimento esplicito alla parità di genere, ma abbraccia i concetti universali di parità, indipendenza e dignità. L’inclusione è infatti tra gli obiettivi strategici di FITT: quest’anno l’azienda ha scelto di concentrarsi sulla parità di genere, ma negli anni a venire non si escludono approcci ad altre diversità. Il Gruppo conta 24 sedi nel mondo, collaboratrici e collaboratori provenienti da più di 30 nazioni diverse ed esporta i suoi prodotti in oltre 100 mercati. La diversità è intrinseca nel modo di fare impresa ed è per FITT fonte di confronto e crescita.
La rassegna ha avuto inizio il 18 ottobre presso la Sala Arena di Sandrigo con lo spettacolo “Schegge: per favore non chiamateli uomini!”, tratto dal libro omonimo di Rossella Menegato, proposto dalla compagnia Rainbow Musical Company e con la regia di Andrea De Marchi. Lo spettacolo affronta temi profondi come la prevenzione della violenza di genere e la valorizzazione delle diversità e promuove l’inclusione e la gentilezza come stile di vita
A questo evento seguono poi due appuntamenti dedicati alla FITT People, in azienda: il primo con Dott.ssa Barbara Piva, psicologa clinica, pedagogista e mediatrice familiare, sulle relazioni positive e arricchenti. Il secondo con Dario Dalla Costa, insegnante di religione, esperto di multiculturalità e multireligiosità che segue il Coordinamento Teologhe Italiane e fa parte della Commissione Teologi, in cui si affronterà il ruolo della donna nelle tre grandi religioni monoteiste.
Martedì 19 novembre FITT tornerà ad aprire le porte della sua sede anche agli esterni, poiché ospiterà una lezione sull’economia finanziaria come strumento di indipendenza ed emancipazione, realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Vicenza e di Confindustria Vicenza, tenuta dal Dott. Massimo Taddei, giornalista economico ed editorialista.
Ad arricchire il programma di eventi, la mostra realizzata dagli studenti e dalle studentesse del Liceo Artistico G. De Fabris di Nove per Liberamenti, il festival biennale di Women For Freedom che racconta la figura della Donna nel Contemporaneo e che verrà esposta all’ingresso dell’headquarter di FITT a Sandrigo. L’installazione comprende volti di donna realizzati su cerchi di cartone con la tecnica del collage, poesie di Alda Merini e parole/frasi che fanno riflettere sul tema della violenza fisica e psicologica.
“In questa parterre di eventi che toccano diversi aspetti legati alla parità di genere, sono felice di ospitare in all’interno dell’azienda, per un mese intero, la mostra del festival Liberamenti. – aggiunge Alessandro Mezzalira, CEO di FITT – Women For Freedom è un’associazione a cui sono particolarmente legato. A febbraio ho partecipato ad uno dei loro viaggi-missione in Bolivia e sono stato travolto da una serie di emozioni contrastanti tra di loro: gioia, ammirazione, rinascita, ma anche tristezza, rabbia e impotenza. Questa esperienza ha rafforzato in me il desiderio di dare un contributo concreto a una causa così giusta, che ha il potere di cambiare la vita di molte persone. Oltre al piano personale, sono molto orgoglioso del percorso che abbiamo intrapreso anche come azienda. Stiamo imparando e stiamo acquisendo nuove competenze per rafforzare ulteriormente il nostro sostegno all'uguaglianza e all'empowerment di genere, al fine di sviluppare un clima fondato sul rispetto, sull’etica e sulle pari opportunità, libero da ogni stereotipo culturale.”