22/07/2025

Il Gruppo Amadori insieme a Crocco per abbattere la carbon footprint del packaging

Ridotto del 20% il materiale plastico per l’imballo bancali, grazie al film stretch di Crocco che salvaguarda protezione e stabilità di ogni carico.

Prosegue il percorso congiunto di Crocco S.p.A. SB e del Gruppo Amadori verso una logistica sempre più sostenibile. L’azienda vicentina, eccellenza tecnologica nel campo della sostenibilità applicata al packaging flessibile, fornisce da più di dieci anni il film stretch impiegato per l’imballo dei singoli bancali, per la protezione e il trasporto dei prodotti del Gruppo cesenate, tra i principali attori del settore agroalimentare italiano.

I due player annunciano il completamento di un programma di “snellimento” dell’imballo e quindi anche del materiale plastico impiegato che, in quattro anni, ha portato lo spessore del film da 10 micron del 2021 agli attuali 8 micron, senza alcun compromesso in termini di protezione e stabilità del carico.

Il risultato è frutto di test condotti direttamente negli hub logistici della filiera produttiva Amadori: campionature progressive, prove di contenimento su pallet misti e una costante messa a punto della ricetta polimerica. «Con ogni nuova formulazione abbiamo coniugato la riduzione di materiale con un incremento di resistenza e dell’affidabilità del packaging, che non ha mai avuto cedimenti», spiegano Gianmaria Perin, Product Manager dei film stretch e stretch hood di Crocco, e Michele Di Pasquale, buyer Gruppo Amadori, che insieme hanno coordinato il passaggio al nuovo film ottimizzato, a partire dal 2021.

Il passaggio a 8 micron, ultimato a inizio 2025 su tutti i volumi, si traduce in un taglio del 20% di plastica per bancale rispetto al benchmark del 2021. Ma il beneficio più significativo riguarda la carbon footprint: il modello certificato da ente terzo, parte integrante di Greenside (il programma di Crocco verso la riduzione dell’emissione carbonica), evidenzia una riduzione del 19% di CO₂ equivalente per bancale avvolto nella configurazione 2024 rispetto a quella di quattro anni prima.

"È un traguardo concreto — sottolinea Giorgia Mainardi, Head of Innovation and ESG del Gruppo Amadori — che ci permette di avvicinarci agli obiettivi di decarbonizzazione di filiera senza interferire con i ritmi di magazzino. A ogni bobina alleggeriamo letteralmente il peso della nostra logistica, produciamo meno rifiuto, che comunque è riciclabile, e soprattutto riduciamo l’impatto sull’ambiente".

"Il progetto insieme al Gruppo Amadori è un esempio di eco design progressivo: riduciamo la materia prima, riduciamo lo spessore dell’imballaggio e, soprattutto, misuriamo ogni passo con dati trasparenti e certificati — prosegue Renato Zelcher, amministratore delegato di Crocco —. Con Greenside vogliamo dimostrare che l’innovazione di prodotto, quando è condivisa con il cliente, accelera la decarbonizzazione reale".

Prossimo step del progetto, già calendarizzato con una prima finestra di prove nel 2026, punta a ridurre ulteriormente lo spessore del film. Il percorso seguirà lo stesso approccio evidence based adottato finora: campionature su linee pilota, sessioni di stress test e verifiche di contenimento statico e dinamico del carico. I laboratori R&D di Crocco sono già al lavoro su nuove formulazioni ad alta resistenza, sviluppate in stretta collaborazione con i tecnici di confezionamento del Gruppo agroalimentare, affinché la qualità del film rimanga invariata. L’obiettivo è confermare, e dove possibile migliorare, i livelli di resistenza, assicurando così la piena continuità operativa nei magazzini della filiera Amadori.