02/03/2016

Il farmaco Zambon per il trattamento del Parkinson ora disponibile anche in Italia

Studi clinici registrativi hanno dimostrato la sua efficacia nel controllare i sintomi e le complicanze motorie nel breve e lungo periodo.

Dopo quelli in Germania, Svizzera e Spagna, Zambon S.p.A. annuncia il lancio in Italia di Xadago® (Safinamide), farmaco per il trattamento dei pazienti con Malattia di Parkinson nella fase intermedia-avanzata della malattia.

“Il lancio di safinamide in Italia ci rende particolarmente orgogliosi perché è il risultato di una ricerca italiana di eccellenza – aggiunge Maurizio Castorina, amministratore di Zambon SpA -, frutto di un accordo di collaborazione strategica con Newron Pharmaceuticals S.p.A, e rappresenta un ulteriore passo in avanti nel trattamento di questa malattia degenerativa. Zambon in questo modo rinnova il suo impegno nello sviluppo di terapie per pazienti affetti da Malattia di Parkinson ed altre malattie del Sistema Nervoso Centrale. Nei prossimi mesi questo nuovo farmaco verrà lanciato in altri Paesi europei ."

Gli studi clinici registrativi hanno dimostrato inequivocabilmente la sua efficacia nel controllare i sintomi motori e le complicanze motorie della Malattia di Parkinson nel breve periodo, mantenendo i benefici anche nel lungo termine.

“Safinamide rappresenta un'importante opzione terapeutica per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson già trattati con L-dopa sola o in combinazione con altre terapie – spiega il professor Fabrizio Stocchi, dell’IRCSS S. Raffaele di Roma -. Le sue proprietà dopaminergiche e non dopaminergiche introducono una novità tra i farmaci per il trattamento della Malattia di Parkinson. Safinamide ha dimostrato un miglioramento significativo dell’ON Time senza discinesie e o discinesie problematiche, in aggiunta ad un miglioramento delle funzioni motorie (UPDRS III). Studi condotti in pazienti trattati con L-Dopa hanno dimostrato la sua efficacia sia nel breve periodo (6 mesi) sia nel lungo (fino a 24 mesi), migliorando la qualità di vita dei pazienti. Safinamide - conclude il professor Stocchi - è stata testata in uno studio clinico doppio-cieco, controllato con placebo, della durata di 24 mesi, dove ha dimostrato un elevato profilo di sicurezza con il mantenimento dei benefici clinici”.