È un Meneghello bambino, che scrive della famiglia, dei giochi e della scuola, quello che si incontra tra le pagine del “Diario” che il Comune di Malo, assieme all'Istituzione Culturale Villa Clementi e in collaborazione con i Comuni di Schio e Thiene e la Regione Veneto, ha dato alle stampe per distribuirlo, in ventimila copie, agli alunni delle quarte elementari dell'Altovicentino.
L'edizione del libriccino, un piccolo quaderno a quadretti dalla copertina rossa, è stata possibile grazie al sostegno di Brazzale Spa e grazie all'università di Pavia, che tra le carte dell'autore maladense di cui è proprietaria per lascito ha rinvenuto le pagine di un diario che Meneghello, a sei anni, ha tenuto tra l'aprile e il maggio 1928.
Lo scritto è un insieme di “pensierini” di un bambino di ieri, che aveva appena imparato a scrivere e che riempiva le pagine in una lingua a metà strada tra il dialetto e l'italiano imparato tra i banchi di scuola.
La scelta editoriale è stata quella di scansire pari pari le carte ritrovate, compresi gli errori, le sbavature, le cancellature e i disegnini di corredo e di lasciare libera la seconda metà del quadernetto così che gli alunni, se ne hanno voglia, possano riempirla con le loro riflessioni.
La lettura dei pensierini meneghelliani è veramente divertente: non ci si aspetti la riflessione profonda di uno scrittore precoce, ma la riproduzione in presa diretta della campagna vicentina della fine degli anni '20 vista da un bambino che sente il “pensierino” come un esercizio obbligato di stile.
Ecco quindi che la domenica sera “io ed Bruno e il nostro papà siamo andati alla musica e abiamo mangiato un gielato e poi siamo andati al caffé e abiamo bevuto una orsata” o che il 21 aprile, ricorrenza fascista, “sono stato a casa perche e il Natale di Roma e anno deto che facevano il corteo”.
Un mondo semplice, quello di Meneghello bambino, che si preoccupa perché la nonna lo riprende per essersi dimenticato di andare a catechismo o che gioca coi suoi compagni in mezzo ai cortili; lo stesso mondo semplice che in “Libera nos a Malo” lo scrittore maturo, con uno sguardo meno incantato e più critico, dipingerà in via di smarrimento.
L'iniziativa offre l'occasione per avvicinare anche i più piccoli a questo autore ancora e incanta tutti gli appassionati di Meneghello, che grazie a queste poche ma fedeli pagine hanno la possibilità di guardare l'autore da un nuovo punto di vista.
L'edizione del libriccino, un piccolo quaderno a quadretti dalla copertina rossa, è stata possibile grazie al sostegno di Brazzale Spa e grazie all'università di Pavia, che tra le carte dell'autore maladense di cui è proprietaria per lascito ha rinvenuto le pagine di un diario che Meneghello, a sei anni, ha tenuto tra l'aprile e il maggio 1928.
Lo scritto è un insieme di “pensierini” di un bambino di ieri, che aveva appena imparato a scrivere e che riempiva le pagine in una lingua a metà strada tra il dialetto e l'italiano imparato tra i banchi di scuola.
La scelta editoriale è stata quella di scansire pari pari le carte ritrovate, compresi gli errori, le sbavature, le cancellature e i disegnini di corredo e di lasciare libera la seconda metà del quadernetto così che gli alunni, se ne hanno voglia, possano riempirla con le loro riflessioni.
La lettura dei pensierini meneghelliani è veramente divertente: non ci si aspetti la riflessione profonda di uno scrittore precoce, ma la riproduzione in presa diretta della campagna vicentina della fine degli anni '20 vista da un bambino che sente il “pensierino” come un esercizio obbligato di stile.
Ecco quindi che la domenica sera “io ed Bruno e il nostro papà siamo andati alla musica e abiamo mangiato un gielato e poi siamo andati al caffé e abiamo bevuto una orsata” o che il 21 aprile, ricorrenza fascista, “sono stato a casa perche e il Natale di Roma e anno deto che facevano il corteo”.
Un mondo semplice, quello di Meneghello bambino, che si preoccupa perché la nonna lo riprende per essersi dimenticato di andare a catechismo o che gioca coi suoi compagni in mezzo ai cortili; lo stesso mondo semplice che in “Libera nos a Malo” lo scrittore maturo, con uno sguardo meno incantato e più critico, dipingerà in via di smarrimento.
L'iniziativa offre l'occasione per avvicinare anche i più piccoli a questo autore ancora e incanta tutti gli appassionati di Meneghello, che grazie a queste poche ma fedeli pagine hanno la possibilità di guardare l'autore da un nuovo punto di vista.