29/07/2025

Vicenza, la Sala degli Stucchi accoglie l’arazzo di Giovanni Bonotto

L’opera, creata in 350 ore di lavoro su progetto di Osvaldo Casanova, è stata donata alla città dalla Fondazione Bonotto.

Un tessuto che intreccia i simboli della città con i profili dei suoi monumenti storici, raccontando al tempo stesso il riuso della plastica e l’antica arte giapponese di lavorare la carta. È l’arazzo realizzato dall’artista e imprenditore tessile Giovanni Bonotto, che da oggi riveste il tavolo della Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino, sede di rappresentanza del Comune di Vicenza.

L’opera è stata realizzata interpretando con la maestria dell’artigiano il progetto grafico del disegnatore Osvaldo Casanova. Bonotto, affiancato dalla maestra tessitrice Florentina Isac, ha dedicato oltre 350 ore di lavoro per dar vita a un manufatto che unisce innovazione e tradizione.

Questa mattina, alla presenza del sindaco Giacomo Possamai, di Casanova e di Eliseo Tagliaferro – l’artigiano che ha realizzato e donato alla città il tavolo in acciaio di sostegno – si è svolta la posa ufficiale dell’arazzo, protetto da un vetro trasparente.

"In questa che è la sala di rappresentanza della città – ha detto il sindaco Giacomo Possamai ci è sembrato giusto dare adeguata dignità al tavolo, spettatore e protagonista di tanti eventi. Abbiamo chiesto a due grandi creativi come Osvaldo Casanova e Giovanni Bonotto di realizzare qualcosa che rimanesse nel tempo. Il risultato è sorprendente".

L’arazzo prende ispirazione dal “Capriccio con edifici palladiani” di Canaletto ed è stato realizzato con due tecniche principali: il riuso della plastica riciclata, per dare vita ai colori dei simboli civici di Vicenza – dallo stemma alla bandiera decorata con due medaglie d’oro – e l’arte giapponese del washi, che utilizza fibre vegetali come l’eucalipto per ottenere uno sfondo bianco con intrecci in greige raffiguranti i monumenti della città.

L’opera è stata donata alla città di Vicenza dalla Fondazione Bonotto di Colceresa, che dal 1970 ha collaborato con centinaia di artisti raccogliendo oltre 24 mila opere, diventando un punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea.