26/10/2021

Il Raggruppamento Alto Vicentino visita la Olivetti di Ivrea

Il 6 ottobre con “Olivetti: dal passato al futuro” alla scoperta di storia, luoghi e valori di uno dei più importanti e conosciuti brand italiani.

Mercoledì 6 ottobre 2021 il Raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza ha visitato i luoghi in cui si è scritta la storia di uno dei più importanti e conosciuti brand italiani: Olivetti.
 

“Olivetti: dal passato al futuro” è il titolo scelto per la giornata dal presidente Pietro Sottoriva che, da profondo conoscitore e collezionista di prodotti storici Olivetti, ha promosso la trasferta in quel di Ivrea di una nutrita delegazione di imprenditori del Raggruppamento.
 

"Dopo tanto isolamento forzato – ha dichiarato Sottoriva – è una grande soddisfazione per me tornare a organizzare momenti in cui si possa stare insieme e condividere. Sono lieto di accompagnare i colleghi associati a conoscere il disegno imprenditoriale e sociale promosso prima da Camillo Olivetti e poi da suo figlio Adriano: furono giganti visionari che come i nostri Franscesco e Alessandro Rossi, da cui li distanzia un secolo, hanno lasciato un’impronta indelebile sul territorio, sulla vita delle persone e sulla voglia e capacità di fare impresa. Da loro si possono trarre stimoli utilissimi anche ai giorni nostri".


 

Fondata nel 1908 da Camillo come fabbrica di macchine da scrivere, la Olivetti è stata azienda cardine dello sviluppo industriale del Canavese. A cavallo degli anni 50, sotto la direzione del figlio Adriano, conobbe il suo periodo più florido, e si distinse per innovativi progetti industriali che segnarono il passaggio dalla meccanica all’elettronica.

Vicende ben raccontate a Villa Casana in Ivrea, sede dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, dove la delegazione vicentina è stata accolta dal presidente Gaetano Di Tondo e accompagnata dal direttore Enrico Bandiera attraverso le varie sale che con documenti, foto, poster e apparecchi originali d’epoca raccontano la storia dell'azienda e dei valori olivettiani, basati sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito anche a beneficio della comunità.
 

L’articolato sistema di interventi sociali, iniziative culturali e azioni politiche cui Adriano, in particolare, diede vita a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, è oggi riconosciuto come uno tra i modelli più attuali e avanzati di sostenibilità.

Precursore dell’urbanistica, gli viene riconosciuto il merito di aver affidato ai più famosi architetti italiani del tempo il compito di progettare e costruire edifici e luoghi che a lavoratori e cittadini rendessero la vita più agevole: stabili iconici, concepiti per integrare la funzionalità della fabbrica con la bellezza estetica e il rispetto ambientale, luoghi del lavoro pensati a misura d'uomo e divenuti oggi uffici, sedi di università, centri di ricerca, spazi per la cultura e lo spettacolo.
 

"La visione di Olivetti – evidenzia Bandiera – fu assolutamente lungimirante: creò stabilimenti sempre attuali e prodotti rivoluzionari e tecnologicamente avanzati, senza mai trascurare la parte estetica che anche oggi rende il Made in Italy riconoscibile in ambito globale".
 

E infatti dagli stabilimenti eporediesi partivano, verso gli uffici di tutto il mondo, prodotti che hanno reso il brand Olivetti un mito senza tempo come le macchine per scrivere che sono diventate eleganti e perfette icone mondiali del design, tipo la Lettera 22, e più tardi le calcolatrici e i computer d’avanguardia, tra cui la Programma 101 considerata il primo personal computer al mondo.

Una storia, quella della P101, che gli ospiti vicentini hanno avuto il privilegio di sentire raccontata direttamente da Gastone Garziera e Sergio Perotti, protagonisti in prima persona a inizio anni 60 nella nascita del rivoluzionario prodotto con Garziera, in particolare, che fece parte dello strettissimo novero dei progettisti insieme a Pier Giorgio Perotto e Giovanni De Sandre.
 

La visita del Raggruppamento Alto Vicentino è proseguita con lo scambio di saluti istituzionali nel Visitor Center di via Jervis – la dorsale su cui si snoda il concentrato di architetture moderne che costituiscono il Museo a cielo aperto dell'Architettura Moderna (MaAM), grazie alle quali dal 2018 Ivrea vanta il titolo di città industriale del XX secolo protetta dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità – alla presenza del primo cittadino di Ivrea Stefano Sertoli, del sindaco di Schio Valter Orsi e della vice sindaco di Thiene Maria Gabriella Strinati.

Presenti per Confindustria Canavese Patrizia Paglia e Cristina Ghiringhello, rispettivamente presidente e direttore.
 

"Confindustria Canavese è nata nel 1945 – ha raccontato la presidente Paglia – ed il legame della nostra zona con la Olivetti è da sempre estremamente profondo. Se oggi abbiamo un territorio vivo da un punto di vista imprenditoriale lo dobbiamo prima alla creazione di aziende dell’indotto, poi all’evoluzione che queste aziende hanno avuto imponendosi anche in altri settori grazie agli stimoli di qualità e relazioni internazionali mutuati dalla grande impresa.

Risultati che si ottengono non solo grazie al prodotto, ma anche per merito dei collaboratori che si sentono ambasciatori delle aziende stesse, e qui Olivetti ha insegnato molto nella valorizzazione del capitale umano. Ma il territorio non ha solo preso dalla grande azienda, cerca anche di restituire: basti pensare che lo stabile dove siamo è stato comprato e ristrutturato da diciotto imprenditori locali, e che recentemente abbiamo firmato un memorandum dedicato alla digitalizzazione, dove l’area Canavese diventa laboratorio per i prodotti innovativi sviluppati dalla Olivetti di oggi, in un intreccio virtuoso che continua".
 

E proprio con un meeting dedicato all’attività contemporanea si è chiusa la giornata. In “Casa Blu”, edificio per molti anni sede del principale centro studi e ricerche olivettiano, il management ha raccontato la missione fortemente rivolta al futuro dell’azienda Olivetti, oggi digital farm del Gruppo Tim che si dedica alle più innovative soluzioni tecnologiche di Industria 4.0, in particolare nell’ambito IoT - Internet of Things e analisi dei Big Data.
 

"Raccogliamo un’eredità imprenditoriale straordinaria – ha spiegato Gaetano Di Tondo, vicepresidente e responsabile della relazioni esterne Olivetti – e siamo lieti che ora anche gli amici del raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza possano testimoniare come qui si lavori affinché il marchio Olivetti continui a rappresentare un simbolo di innovazione e qualità".