22/06/2021

Ruota palladiana - ITINERARIO / 1 Da Villa Valmarana ai Nani al lago di Fimon

La ruota è Rotonda. Il primo itinerario della rubrica dedicata agli itinerari cicloturistici curata da Maurizio Mascarin.

BiciCartolina. Dalle pregevoli e ammirate architetture di Vicenza ci si immerge nella più classica delle gite in bicicletta: quella che in un tranquillo pedalare fuoriporta raggiunge il lago di Fimon, tra le mete preferite dei vicentini. C’è di tut­to un po' in questo percorso che coniuga in un batter d'occhio storia e fascino agreste, suggestioni e aria buona. Qui s’incontrano due perle come La Rotonda e Villa Valmarana ai Nani, tappe d’obbligo per i turisti provenienti da tutto il mondo. Magnificamente inserita nella cartolina naturale dei Berici, La Rotonda stupisce in ogni stagione: è protagonista nei toni verde-giallo della primavera, ha un animo ancor più delicato in autunno, quando assorbe le tinte pastello della terra circostante.


Dalla ciclabile della Riviera Berica la visione della sagoma forte e autorevole della Rotonda è visibile, come accade ad una vera e propria pop star, per un lungo tratto pianeggiante; poi via verso il lago di Fimon, che per alcuni è una sorta di idroscalo, per altri un percorso da trekking, per altri ancora un generoso luogo di pesca o di birdwatching.

Tra cielo, acqua e terra, sono decine le specie di uccelli, anche rare, che convivono in questo habitat quasi incontaminato, ricco ancora di una gran varietà di vegetazione grazie al particolare microclima. Pedalare verso il lago - e lungo il suo perimetro sterrato di circa 2 chilometri – dà sempre sensazioni piacevoli, di benessere. Lo specchio del lago, incorniciato tra i Berici, regala contesti ed emozioni uniche. Tanto che qui gli incontri ravvicinati con le meraviglie della natura sanno anche d’incanto, di sorpresa, di magia: non è infatti poi tanto raro imbattersi in una coppia di agili e timidi caprioli che ti sfrecciano davanti e che poi si dileguano velocemente tra gli arbusti.

Ciò che ritenevi immaginario, nell’oasi di Fimon c’è davvero.

Non ci resta che far nostro ciò che suggerisce nei suoi scritti di anima viandante il filosofo Jean Jaques Rousseau: “La cosa migliore è immergersi nella natura, nella campagna e negli spazi aperti, per liberare i pensieri e stimolare l’appetito”.

 

Andata&Ritorno. Mani sul manubrio e via per un itinerario non muscolare, ma piuttosto tranquillo e rasserenante, che ti porta ad ascoltare le voci della natura e le vibrazioni palladiane. La partenza è da Piazza Matteotti, che si apre di fronte a Palazzo Chiericati, mentre sulla destra s’impongono gli esterni palladiani del Teatro Olimpico.

Da adesso in poi la pedalata prende il ritmo di una gita fuoriporta. Usciamo dal centro storico seguendo un tratto del fiume Bacchiglione (viale Giuriolo- viale Margherita) in direzione Porta Monte. Qui - dove iniziano le scalette mozzafiato che portano al Santuario della Madonna di Monte Berico - prendiamo la ciclabile della Riviera Berica che, in un baleno chilometrico, sul lato destro ci meraviglia dapprima con la visione di Villa La Rotonda e, subito dopo, deviando per un breve ma piuttosto impegnativo viottolo, con la scenografica Villa Valmarana ai Nani. Ritornando sulla rettilinea ciclabile, in località Longara troviamo Villa Squarzi (edificata nel 1677, con tele attribuite a Costantino Pasqualotto) e Villa Povegliani Dal Zotto.

Si lascia la ciclabile di Riviera Berica e si gira verso destra in direzione Tormeno - Torri di Arcugnano. Pochi chilometri pianeggianti di solido sterrato bianco, con i Colli Berici che fanno da cornice , e si giunge senza fatica al raccordo con il lago di Fimon. Che non è solo un bel vedere di natura, ma anche area di reperti archeologici: armi, piroghe e palafitte che gli esperti fanno risalire ad un insediamento dell’Età del Bronzo.

Abbiamo percorso in scioltezza una dozzina di chilometri, la fatica non è stata eccessiva. Ma si sa che da queste parti l’appetito è stimolato dalle scie di profumi che provengono dalle cucine delle numerose trattorie/agriturismo della zona. E al lago, ma soprattutto nelle colline circostanti ( da Pianezze Alta al cucuzzolo panoramico di Val Checozzo), se ne contano a bizzeffe. Tra le specialità tipiche: bigoli al torcio, grigliate miste, verdure di stagione.

Scenario incantevole dal punto di vista naturalistico, dal lago di Fimon si diramano numerosi percorsi che salgono tra i boschi dei Berici. Alcuni si possono affrontare in bici, mentre altri, zainetto in spalla, sono un vero toccasana per chi ama camminare in santa pace assaporando i vari profumi di piante ed erbe selvatiche. Se invece si preferisce gustare l’atmosfera del lago senza ulteriori spostamenti, i prati lungo la riva, incalzati da canneti e ninfee, sono l’ ideale per un giusto e sano relax. Del resto, come ci ricorda il filosofo Eugenio D’Ors, “ per pensare bene conviene stare sdraiati”.

ITINERARIO. Piazza Matteotti -Porta Monte- ciclabile della Riviera Berica – Longara- Tormeno- ciclabile Torri di Arcugnano – anello Lago di Fimon. Ritorno: a ritroso. Optional. Dalla ciclabile della Riviera Berica, all’altezza di Longara, si può prendere la strada panoramica di Grancare di Sotto che, attraverso Pianezze Bassa, porta facilmente all’imbocco dell’anello sterrato che fa da perimetro al lago di Fimon. Il percorso è indubbiamente bello e corre sotto costa alla collina con un paio di strappi facilmente pedalabili. La strada asfaltata, a volte si fa stretta.

CARATTERISTICHE. Percorso pianeggiante, in gran parte su pista ciclabile. Adatto a tutti, con ampie e suggestive panoramiche. Piacevole lo sterrato di pista ciclopedonabile che si imbocca a Torri di Arcugnano per inserirsi nell’anello del lago di Fimon.

TOTALE KM 26

CicloPensiero “Se non hai non sei, quindi non puoi”, da Il Gattopardo.

LE VILLE. Villa Valmarana ai Nani, Villa La Rotonda, Villa Squarzi.

Villa La Rotonda (Vicenza). È l’opera più celebre di Andrea Palladio e fra i capolavori dell’architettura di tutti i tempi. Palladio la iniziò nel 1570, fu terminata da Vincenzo Scamozzi dieci anni più tardi. Quattro pronai ionici uguali immettono, attraverso le logge, alla grande sala rotonda centrale. Da qui l’appellativo della villa. Nel 1599 ebbero inizio le decorazioni degli interni, con affreschi di Alessandro Maganza e Ludovico Dorigny. Stucchi e decorazioni scultoree di grandi artisti.

Villa Valmarana ai Nani (Vicenza). La denominazione della villa è dovuta alle sculture di nani presenti sul muro di cin­ta. La leg­genda li vuole custodi di una principessa nana, suicida per amore dopo aver visto un bellissimo principe ed essersi resa conto della sua disgrazia. La palazzi­na, di autore ignoto, fu edificata tra il 1650 e il 1670. La struttura com­prende foresteria, scuderia e corpo d’ingresso. Gli affreschi di palazzina e foresteria sono opera di Giambattista e Giandomenico Tiepolo.

Villa Squarzi (Vicenza). Attribuita all'architetto Carlo Barella fu costruita nel 1677 ed ampliata nella metà del '700. La sala d'ingresso, suddivisa da quattro colonne ioniche, è uno dei primi esempi di architettura scamozziana tipico del '600 e del primo '700, con settore cen­trale poco rilevato rispetto alle ali laterali e scandito da quattro lesene che reggono il frontone. Affreschi del Pasqualotto.

OMNIBUS

Origini del lago di Fimon. Catalogato come residuo glaciale, secondo studi recenti potrebbe avere 130 mila anni; un’età ben maggiore rispetto ai laghi del nostro nord (lago di Garda, Iseo ecc.), per i quali si stima una temporalità di 15mila anni. I dintorni del lago di Fimon sono anche sito archeologico, studiato in particolare nel XIX sec. dal naturalista vicentino Paolo Lioy.

Flumon. Fimon paese dista pochi chilometri dal lago. Il borgo, anticamente denominato Flumon, rientrava nei confini del Grande bosco dei Berici deliberati da Vicenza nel 1277.

Sentieri. Sentiero 11, denominato “La valle dei mulini”, che parte da Fimon paese; “Delle 4 fontane”; che inizia dal lago per salire nel pianoro di Lapio. Da vedere: il sito preistorico del Molino Casarotto, Ca’ dell’Oca, la fonte “Pozzo del pastore”.

Oasi WWF. Le specie di uccelli osservate nell’area del lago di Fimon sono circa 160. Si va dal cigno reale al germano, dal fischione al falco, dall’aquila reale alla poiana, dalla garzetta all’airone bianco maggiore. Presso il lago è attivo il Centro riabilitazione rapaci, luogo di ricovero e assistenza gestito dal WWF del Veneto.

Torre Pentagonale di Torri di Arcugnano. Si fa risalire al X sec. e dà il nome all’omonima contrada. Di questa torre, unica rimasta delle due iniziali torri di avvistamento, ne scrive Filippo Pigafetta, discendente del più celebre navigatore Antonio.

 



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Maurizio Mascarin

Maurizio Mascarin

Maurizio Mascarin per quasi quarant'anni ha svolto l'attività di giornalista per testate locali e nazionali, scrivendo prevalentemente su temi inerenti all'economia del Nordest. È stato tra i fondatori del settimanale Nuova Vicenza e direttore editoriale di un'agenzia di comunicazione rivolta alle Pmi del modello Veneto Anni Novanta. Tra le sue pubblicazioni: "Tangenti, 90 giorni che sconvolsero il Veneto", coautore; "Le aziende certificate del Veneto"; "La pietra paziente - storia del recupero del quartiere operaio Rossi di Piovene Rocchette ", coautore.