Il nuovo Flash Report della Fondazione Nord Est fotografa l’evoluzione della mobilità internazionale dei giovani tra i 18 e i 34 anni nelle province del Nord Est, analizzando i flussi in entrata e in uscita verso l’estero dal 2011 al 2024. I dati mostrano una crescita costante dell’emigrazione italiana, con un picco preoccupante registrato nel 2024.
Iscritti e cancellati: un saldo sempre negativo
I giovani italiani cancellati dall’anagrafe per trasferimento all’estero sono passati da 2.864 nel 2011 a 11.491 nel 2024. Un trend in crescita continua, acuito nell’ultimo anno anche dall’entrata in vigore di una norma più severa sull’aggiornamento della residenza, che ha spinto molti già trasferiti all’estero a iscriversi all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero).
Nonostante un aumento dei rientri – passati da circa 900 a oltre 2.000 l’anno – il saldo resta fortemente negativo: nel 2024 si è toccato il record di -9.209 giovani. Ciò significa che ogni anno molti più ragazzi lasciano il Nord Est di quanti vi facciano ritorno.
Chi se ne va
Secondo la Fondazione Nord Est, il numero reale di espatriati potrebbe essere anche il doppio di quello ufficialmente registrato. Molti infatti non comunicano la propria cancellazione dall’anagrafe per dimenticanza, per incertezza sulla durata della permanenza all’estero o per continuare a usufruire di servizi pubblici italiani come l’assistenza sanitaria.
Chi arriva e da dove
Tra il 2011 e il 2024 sono 247.183 i giovani stranieri tra i 18 e i 34 anni iscritti all’anagrafe dei comuni del Nord Est, a fronte di 36.240 che si sono successivamente trasferiti all’estero.
La quota più consistente proviene dall’Europa: Romania (41.589), Albania (14.827) e Kosovo (7.256). Molto rilevante anche l’arrivo dall’Asia meridionale, con Pakistan (16.048), Bangladesh (15.998) e India (11.147). Dal continente africano spiccano Marocco (15.083) e Nigeria (9.892). Dall’America giunge circa l’8% dei nuovi iscritti, con in testa il Brasile (10.862). I cittadini provenienti da Paesi OCSE, invece, rappresentano il 7,8% del totale (19.166 persone).