Il modo più coerente per celebrare la ricorrenza non poteva che essere il lancio di una nuova linea di prodotti: la collezione “80 Anniversary”, edizione limitata e dedicata, composta dal gruppo 80 Anniversary e dalle ruote Full-Carbon e Alu-Carbon 80 ANNIVERSARY.
Anche in questo la Campagnolo ha voluto confermare i suoi tratti distintivi: offrire “prodotti con finiture ricercate e tecnologicamente all'avanguardia”. Ha così reinterpretare quello che probabilmente è stato il suo più grande contributo al mondo del ciclismo: la trasmissione meccanica.
Le tecniche usate sono il meglio che si possa trovare oggi sul mercato professionistico e non solo delle due ruote come la “micro-sabbiatura ad umido utilizzata per le parti in carbonio e quella dedicata allo speciale trattamento opaco sulle parti in alluminio”. Queste innovazioni non solo si combinano in un look unico ed elegante, ma sono appositamente studiate per resistere al test del tempo e dell’usura.
Nata per l’intuito e la tenacia di Tullio Campagnolo, classe 1901, le sue origini sono comuni a tante altre aziende del nostro territorio. Grande pedalatore e lavoratore, la storia dice che l’11 novembre del 1927 “mentre Tullio percorre le pendici della Croce d’Aune con le mani intirizzite dal freddo che gli impediscono di svitare i galletti del suo mozzo, ha un’intuizione: ripensare la leva del dado per facilitarne l’azionamento”. Così nel retrobottega della ferramenta del papà, in corso Padova 101 a Vicenza, nel 1933 fa nascere quello che nel tempo diventerà uno dei prodotti e marchi leader mondiali del ciclismo: il cambio meccanico. Anno dopo anno, con tenacia, assiduo lavoro e grande generosità i risultati arrivano sempre più importanti.
Per l’anno fiscale appena finito, il risultato, dicono i dati ufficiali della Campagnolo, “è stato in leggera crescita rispetto all’anno precedente; la crescita è stata significativa per i mercati del Far East +6.2%, dove l’azienda ha avuto un segno più in “double digit”, in Cina, Hong Kong e Taiwan segnando +13%, più contenuta in Europa (principalmente a causa della crisi del Mercato Italia) +3.6% e in Nord America”.
Un grosso contributo è stato apportato dalla disponibilità per la prima volta sui 12 mesi della trasmissione elettronica, che ha occupato quasi un 15% del fatturato del brand Campagnolo. Sicuramente ciò è avvenuto grazie all’aver soddisfatto tutta la fascia di appassionati che non hanno voluto perdere la novità di un prodotto ottimamente funzionante dopo averlo visto a bordo del Team Pro Movistar lo scorso anno e su numerosi Team Pro Tour da novembre 2012 in poi.
La vendita di EPS – electronic power shifting, trasmissione con cambio di marcia elettronica anziché un sistema azionato da fili e cablaggio che viene tirato da un comando meccanico- alla fascia di appassionati della tecnologia non ha comunque impedito di aver vissuto un ottimo anno di consolidamento anche sulle trasmissioni meccaniche. La forte concorrenza non fa paura alla Campagnolo, che vede “stabile il business ruote, dove l’affidabilità e il riconosciuto posizionamento del nostro prodotto non fa soffrire troppo per l’avvento di innumerevoli brand”.
“Le prospettive per l’anno che è appena iniziato sono buone – commentano dal quartier generale -, sull’onda di importanti novità che presenteremo a Eurobike e che vanno nella direzione del miglioramento tecnologico e prestazionale del nostro prodotto; importanti specifiche sono previste su altri Primi Impianti come Décathlon, Merida, Look, Koga, Janssen, Intersens, Cannondale, Diamondback/Raleigh. Continuerà il focus su mercati del Far East, con particolare attenzione a Cina e sul miglioramento di quota di mercato sui mercati tradizionali: Italia, Francia, UK, Benelux”.