16/06/2020

Ecor International realizza alcuni componenti di Cygnus, il modulo di rifornimento della NASA per la ISS

L’azienda vicentina ha prodotto i tubi rigidi sagomati in lega di titanio del circuito di propulsione del veicolo che rifornisce la Stazione Spaziale Internazionale.

Ecor International SpA ha realizzato alcuni componenti installati nel modulo spaziale PCM Cygnus della NASA, che approda alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS - International Space Station) due volte all’anno con un carico di rifornimenti, tra cui viveri ed esperimenti per gli astronauti.



Il progetto è stato commissionato dal cliente Thales Alenia Space, partner di Northrop Grumman, produttore americano di tecnologie per l’Aerospazio, in ottemperanza del contratto con l’Agenzia Spaziale Statunitense NASA.

L’azienda vicentina, in particolare, ha realizzato alcuni tubi rigidi sagomati in lega di titanio che, una volta integrati, hanno costituito il circuito di propulsione del mezzo, necessario a pilotarlo durante l’ancoraggio alla Stazione Spaziale Internazionale.

Le attività hanno previsto la progettazione di attrezzature funzionali alla fase successiva di piegatura a controllo numerico e il controllo geometrico 3D, grazie ad un impianto scanner tridimensionale in grado di rilevare la corrispondenza tra le caratteristiche dei componenti fisici con quelle previste in sede di progetto. Infine, i test con i liquidi penetranti fluorescenti hanno permesso di verificare la presenza di eventuali difetti sui componenti, grazie all’applicazione di un prodotto fluorescente che per capillarità è in grado di rilevare microcricche e rotture nel materiale.

"La realizzazione dei tubi presentava delle difficoltà legate alle geometrie, particolarmente complesse - confida l’ing. Rinaldo Rigon, Key Account Manager Aerospace e responsabile del progetto -. Infatti un unico tubo presentava curvature complesse, sia a raggio fisso che variabile".

"Come spesso accade per circuiti propulsivi, ci è stato richiesto un elevato livello di pulizia e l’assenza di contaminazione da impurità esterne, oltre a tolleranze molto restrittive – commenta l’ing. Piermario Campagnari, Operations Manager Aerospace e responsabile dell’esecuzione del progetto -. In altre parole tutte le lavorazioni dovevano essere precise ed accurate al decimo di millimetro. Per questo siamo soddisfatti del risultato raggiunto e ora puntiamo alla realizzazione di nuovi kit per i successivi moduli".