PIÙ FATTURATO, PIÙ DIPENDENTI - Ogni giorno lavora mediamente il raccolto di otto campi da calcio, che trasforma in 140 mila confezioni da 500 grammi di cereali o legumi, destinati per il 70 per cento al mercato italiano, mentre il rimanente 30 per cento è ripartito fra 25 paesi. Ma soprattutto, in tempi di crisi, con la disoccupazione che ha toccato i massimi storici, il gruppo Pedon ha aumentato del 30 per cento il numero dei dipendenti, che oggi ha raggiunto quota 135 e, di conseguenza, ha aggiunto 7 mila metri quadrati al proprio stabilimento di Molvena, creando una nuova ala, per un investimento di 5 milioni di euro. L’amore per la terra è all’origine di un successo che vede da oltre un decennio aumentare il fatturato a doppia cifra, con un picco proprio nel 2012: nei primi otto mesi si è registrato un aumento del 30 per cento, tanto da stimare una chiusura di esercizio a 70 milioni di euro. Un successo che certo non è figlio dell’improvvisazione, come sottolinea il presidente, Remo Pedon, quando racconta che questi risultati “non sono nati ieri, ma un po’ prima”.
STABILIMENTI IN TUTTO IL MONDO - Era il 1984 quando i tre fratelli Pedon – Franco, Sergio, Remo – avviarono l’attività con una macchina confezionatrice di seconda mano. Da subito però, memori dell’esempio tramandato dal padre, non si sono limitati a lavorare la terra vicina ma hanno guardato al mondo. Oggi Pedon è presente con stabilimenti propri in Cina, Etiopia e Argentina e può contare su una rete di fornitori qualificati fra Stati Uniti, Canada, Messico e Turchia. Pochi anni e il gruppo è diventato leader europeo nel settore dei legumi, cereali e semi. Oggi Pedon è presente capillarmente in tutti i moderni canali distributivi, sia con prodotti a proprio marchio, sia con molte produzioni, per un centinaio di linee a marchio privato e tremila referenze totali.
La grande intuizione dei fratelli Pedon è stata quella di scommettere sui cereali quando ancora la dieta degli italiani si fondava su carne, pasta e pizza, non accontentandosi di lavorare quelli tradizionali e a maggior diffusione, ma andando alla ricerca anche di altri. E di investire sul biologico quando nessuno si sognava di portare avanti crociate contro l’uso dei pesticidi.
"Per certi versi – ammette Remo Pedon, direttore generale del Gruppo – possiamo dire di aver anticipato i tempi. Noi abbiamo cominciato a proporre i cereali negli anni dello sviluppo economico, quando ancora si tendeva a consumare la bistecca a pranzo e a cena”.
Poi sono arrivati in loro aiuto i consigli dei nutrizionisti, che suggerivano di limitare l’uso della carne e riscoprire le infinite proprietà dei cereali, non più come parte marginale di un pasto, ma come piatto unico.
Insieme la scelta etica di avviare attività all’estero, dove nascono i cereali, per offrire opportunità di sviluppo.
"La nostra – precisa Remo Pedon – non è stata una delocalizzazione dettata da motivi puramente economici, tant’è che, pur creando attività all’estero, abbiamo sviluppato posti di lavoro in Italia”.
RESPONSABILITÀ SOCIALE - Da tempo inoltre Pedon collabora con enti e associazioni umanitarie: da Cesvi a Save the Children, alla fondazione di Bill Gates. L’ultimo, in ordine di tempo, è un progetto etico in Uganda.
"Nell’epoca della globalizzazione non può che essere così – sottolinea Remo –. L’Africa ha grandi potenzialità di sviluppo per l’agricoltura, ma mancano le infrastrutture. Noi cercheremo di sviluppare queste potenzialità, lavorando a stretto contatto con gli agricoltori e in collaborazione con le associazioni e le istituzioni”.
L’altra grande intuizione di Pedon è stata quella di proporre cereali su misura per l’uomo del terzo millennio, che sente il bisogno di ritornare alla natura, ma è spesso combattuto dalla mancanza di tempo. Ecco la proposta di cerali biologici e la novità dei prodotti precotti, pronti in dieci minuti.
"Analizzando il nostro mercato – spiega Paolo Pedon, componente del comitato esecutivo di Assobio – abbiamo compreso che il consumatore tipo del nostro prodotto era anche attento al tema ambientale. Questi fattori ci hanno portato naturalmente al biologico. Molti prodotti nascono da una filiera italiana, dove c’è un controllo diretto dal campo allo stabilimento. Abbiamo visto inoltre che molti cereali trovano terreno fertile nelle aree marginali del Sud Italia, dove altre colture sarebbero difficoltose e questo ci permette di favorire lo sviluppo di quelle comunità. Coltivare senza l’uso di sostanze chimiche poi permette di garantire non solo un prodotto, ma anche un ambiente meno inquinato”.
E proprio perché il settore ricerca e sviluppo non si ferma, le ultime nate in casa Pedon sono creme vellutate di legumi e cereali pronte in due minuti e assolutamente naturali. Quella che poteva sembrare una contraddizione in termini oggi è una gustosa realtà.
STABILIMENTI IN TUTTO IL MONDO - Era il 1984 quando i tre fratelli Pedon – Franco, Sergio, Remo – avviarono l’attività con una macchina confezionatrice di seconda mano. Da subito però, memori dell’esempio tramandato dal padre, non si sono limitati a lavorare la terra vicina ma hanno guardato al mondo. Oggi Pedon è presente con stabilimenti propri in Cina, Etiopia e Argentina e può contare su una rete di fornitori qualificati fra Stati Uniti, Canada, Messico e Turchia. Pochi anni e il gruppo è diventato leader europeo nel settore dei legumi, cereali e semi. Oggi Pedon è presente capillarmente in tutti i moderni canali distributivi, sia con prodotti a proprio marchio, sia con molte produzioni, per un centinaio di linee a marchio privato e tremila referenze totali.
La grande intuizione dei fratelli Pedon è stata quella di scommettere sui cereali quando ancora la dieta degli italiani si fondava su carne, pasta e pizza, non accontentandosi di lavorare quelli tradizionali e a maggior diffusione, ma andando alla ricerca anche di altri. E di investire sul biologico quando nessuno si sognava di portare avanti crociate contro l’uso dei pesticidi.
"Per certi versi – ammette Remo Pedon, direttore generale del Gruppo – possiamo dire di aver anticipato i tempi. Noi abbiamo cominciato a proporre i cereali negli anni dello sviluppo economico, quando ancora si tendeva a consumare la bistecca a pranzo e a cena”.
Poi sono arrivati in loro aiuto i consigli dei nutrizionisti, che suggerivano di limitare l’uso della carne e riscoprire le infinite proprietà dei cereali, non più come parte marginale di un pasto, ma come piatto unico.
Insieme la scelta etica di avviare attività all’estero, dove nascono i cereali, per offrire opportunità di sviluppo.
"La nostra – precisa Remo Pedon – non è stata una delocalizzazione dettata da motivi puramente economici, tant’è che, pur creando attività all’estero, abbiamo sviluppato posti di lavoro in Italia”.
RESPONSABILITÀ SOCIALE - Da tempo inoltre Pedon collabora con enti e associazioni umanitarie: da Cesvi a Save the Children, alla fondazione di Bill Gates. L’ultimo, in ordine di tempo, è un progetto etico in Uganda.
"Nell’epoca della globalizzazione non può che essere così – sottolinea Remo –. L’Africa ha grandi potenzialità di sviluppo per l’agricoltura, ma mancano le infrastrutture. Noi cercheremo di sviluppare queste potenzialità, lavorando a stretto contatto con gli agricoltori e in collaborazione con le associazioni e le istituzioni”.
L’altra grande intuizione di Pedon è stata quella di proporre cereali su misura per l’uomo del terzo millennio, che sente il bisogno di ritornare alla natura, ma è spesso combattuto dalla mancanza di tempo. Ecco la proposta di cerali biologici e la novità dei prodotti precotti, pronti in dieci minuti.
"Analizzando il nostro mercato – spiega Paolo Pedon, componente del comitato esecutivo di Assobio – abbiamo compreso che il consumatore tipo del nostro prodotto era anche attento al tema ambientale. Questi fattori ci hanno portato naturalmente al biologico. Molti prodotti nascono da una filiera italiana, dove c’è un controllo diretto dal campo allo stabilimento. Abbiamo visto inoltre che molti cereali trovano terreno fertile nelle aree marginali del Sud Italia, dove altre colture sarebbero difficoltose e questo ci permette di favorire lo sviluppo di quelle comunità. Coltivare senza l’uso di sostanze chimiche poi permette di garantire non solo un prodotto, ma anche un ambiente meno inquinato”.
E proprio perché il settore ricerca e sviluppo non si ferma, le ultime nate in casa Pedon sono creme vellutate di legumi e cereali pronte in due minuti e assolutamente naturali. Quella che poteva sembrare una contraddizione in termini oggi è una gustosa realtà.