25/05/2022

ASAcampus coinvolto in un esperimento della Stazione Spaziale Internazionale

Ha lo scopo di studiare il processo di guarigione di ferite chirurgiche nello spazio.

Si svolgerà durante la missione Minerva a cui partecipa l’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea Samantha Cristoforetti.

Dopo aver partecipato all’esperimento CORM (2017) e all’esperimento XENOGRISS (2019), le ricercatrici Monica Monici e Francesca Cialdai del Laboratorio Congiunto ASAcampus – nato dalla partnership tra la Divisione Ricerca di ASA e il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche “Mario Serio” dell’Università di Firenze – prendono parte all’esperimento “SUTURE in SPACE”, che si svolgerà sulla Stazione Spaziale Internazionale durante la missione Minerva a cui partecipa l’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea Samantha Cristoforetti.

L’esperimento, selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha lo scopo di studiare il processo di guarigione di ferite chirurgiche nello spazio.

Nelle future missioni spaziali interplanetarie, eventuali emergenze chirurgiche, ferite, ustioni e traumi dovranno essere gestiti a bordo di veicoli o basi spaziali, perché i tempi di evacuazione medica verso Terra sarebbero troppo lunghi. Il processo di guarigione delle ferite è cruciale per la sopravvivenza dell’organismo, quindi è necessario studiarlo nelle condizioni tipiche dell’ambiente spaziale, cioè in microgravità.

L’hardware e i campioni biologici necessari per svolgere l’esperimento saranno preparati e integrati nei laboratori del Kennedy Space Center a Cape Canaveral, Florida, e trasferiti sulla ISS con lancio SpX-25 (Cargo Dragon 2) programmato per il 7 giugno 2022.

Il team che preparerà l’esperimento è composto Monica Monici, coordinatrice scientifica dell’esperimento, Francesca Cialdai, Chiara Risaliti e da due chirurghi: Desirèe Pantalone del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze e Marco Bernini dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi.

La realizzazione dell’esperimento SUTURE in SPACE è stata possibile grazie a una ricerca multidisciplinare durata sette anni a cui hanno collaborato molti ricercatori appartenenti ai dipartimenti di: Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche “Mario Serio” e Medicina Sperimentale e Clinica, entrambi dell’Università di Firenze, Scienze della Vita-Università di Siena, Scienze Farmacologiche e Biomolecolari-Università di Milano, Scienze della Salute-Università del Molise, Biomedicine Pharmacology and Space Medicine-Aarhus University, VU University Medical Center-University of Amsterdam, Space Biology Group-Lucerne University of Applied Sciences and Arts. Hanno preso parte alle attività del progetto anche chirurghi della Breast Unit e delle Unità di Chirurgia Vascolare e Cardiovascolare dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi.

L’hardware, che permette lo svolgimento dell’esperimento sulla ISS in automazione, è stato sviluppato da Kayser Italia, Livorno e da OHB, Bremen, Germany.

Lo studio del processo di guarigione delle ferite in condizioni di microgravità aiuterà a comprendere meglio i meccanismi della riparazione e rigenerazione dei tessuti e a individuare strategie terapeutiche per la gestione delle ferite sia nello Spazio che a Terra. Durante gli studi per la realizzazione dell’esperimento, è stata sviluppata una tecnica di coltura di tessuti biologici ex-vivo che permette la sopravvivenza dei tessuti per alcune settimane e potrebbe avere varie applicazioni in ambito biomedico.