Premio Neri Pozza all'Olimpico: l'evento, con Raphael Gualazzi, è aperto al pubblico
Venerdì 24 ottobre 2025 alle ore 18.30, al Teatro Olimpico di Vicenza.
Venerdì 24 ottobre 2025 alle ore 18.30, al Teatro Olimpico di Vicenza.
Le previsioni delle forze di lavoro al 2050.
Centro Studi Confindustria: l’industria resta debole mentre i dazi USA e il dollaro svalutato pesano.
Secondo l’Istat, il Pil cresce dello 0,4% su base annua. Stabili i consumi, in aumento gli investimenti fissi lordi.
Con Barbara Beltrame Giacomello, Giuseppe Riello, Luca Zaia, Vittorio Emanuele Parsi, Joerg Eberhart, Adolfo Urso, Emanuele Orsini.
Le foto dall'Assemblea 2025 di Confindustria Verona e Confindustria Vicenza.
Ad agosto -10.500 posizioni, pesano logistica, turismo e comparti del made in Italy.
"Visioni, tecnologie e territori per la manifattura di domani": l'Assemblea di Confindustria Verona e Confindustria Vicenza.
Nel primo semestre 2025 l’export nazionale sale del 2,1% grazie soprattutto a Lazio, Toscana e Abruzzo.
Confindustria e Confartigianato Vicenza presentano l’edizione 2025/26 con incontri per studenti, docenti e genitori.
Rispettivamente alle “Attività culturali” e alla “Responsabilità sociale d’impresa”.
Confindustria: "Il legame con gli Usa resta strategico, ma serve più prudenza politica".
Confindustria Vicenza: crescono le aspettative a sei mesi, ma restano criticità su ordini, occupazione e investimenti.
Osservatorio Veneto Lavoro: nei primi sette mesi del 2025 +77.900 posizioni, ma in calo le attivazioni. Vicenza unica provincia con saldo stabile.
L'indagine Mediobanca e Confindustria Federorafi: prospettive 2025 tra incertezze globali, calo dell’export e allerta dazi USA.
Industria Vicentina si ferma qualche settimana, le pubblicazioni riprenderanno a settembre.
Beltrame Giacomello: “Serve un modello in continuità con quanto già sperimentato con Industria 4.0. Non sussidi, ma stimolo dei capitali privati”.
Il presidente della Fondazione Nord Est avverte: la competitività si gioca sulla capacità di trattenere e attrarre giovani qualificati.
Dal 2011 a oggi quasi quadruplicato il numero dei ragazzi che lasciano il territorio. Nuovi arrivi soprattutto da Romania, Pakistan e Marocco.
"Contiamo che i paesi manifatturieri del continente abbiano uno scatto d'orgoglio, perché la strada intrapresa è quella del declino”.